CATTOLICA GREENWAY camminando sulla linea verde guardando il mare
"Cattolica Promenade"
Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione del lungomare Rasi-Spinelli di Cattolica
progetto TERZO CLASSIFICATO
Una promenade sostenibile e plurale
Il progetto per il lungomare nasce dalla volontà di restituire alla città un migliore affaccio sull'acqua attraverso la definizione di una sequenza di spazi pubblici che incentivi il passeggio e una frequentazione del waterfront che non si limiti al solo periodo estivo. In questa prospettiva è necessario interrogarsi sul ruolo che il viale Rasi Spinelli deve assumere all'interno della compagine urbana. L'attuale configurazione della strada, e della mobilità di Cattolica in generale, sembrano infatti privilegiare in questa parte della città l'attraversamento e la sosta delle automobili piuttosto che una mobilità dolce in grado di implementare, oltre alla componente ambientale, quella sociale.
Un progetto che si possa definire sostenibile non può limitarsi infatti alla risoluzione di esclusive questioni di carattere ambientale, energetico o economico, trascurando la dimensione, che più delle altre, vuole rivolgersi all'uomo e alla sua possibilità di riunirsi collettivamente in uno spazio pubblico. Per queste ragioni l'intera riflessione progettuale parte dal principio fondamentale di riconoscere il pedone come protagonista della vita della città, i cui spazi vengono ridisegnati non più a misura d’automobile, ma “a misura di persone”, favorendo molteplici forme di socialità e mobilità lenta (pedone, bicicletta, trasporto pubblico). In questo modo il lungomare Rasi Spinelli può essere letto a tutti gli effetti come uno “spazio plurale” (F. Ascher).
Il perseguimento di questo obiettivo richiede pertanto una necessaria riflessione più generale sul sistema della mobilità urbana centrata su una inversione di tendenza rispetto alle logiche dilaganti nella città contemporanea: ridurre lo spazio delle automobile a favore del potenziamento del trasporto pubblico e degli spazi destinati esclusivamente a pedoni e ciclisti. Alla base della riconfigurazione del lungomare è la limitazione controllata dell'accesso carrabile, consentito esclusivamente ai mezzi di soccorso, a quelli di servizio alle attrezzature ricettive e a quelli del trasporto pubblico.
Quest'ultimo è garantito da un servizio di "navette" a circuito chiuso che ha come origine e destinazione un sistema di parcheggi (a prezzo controllato) collocati strategicamente a corona del centro abitato (a partire da quelli già esistenti). Da questo punto di vista risulta necessario organizzare questi spazi come luoghi di scambio intermodale, prevedendo l'integrazione di un sistema di bike sharing pubblico (già attivo in molte città della regione grazie al programma "Mi Muovo in bici").
Queste operazioni assolvono allo stesso tempo a una duplice funzione che ha come obiettivo ultimo il conseguimento di un modello di vita e di turismo maggiormente sostenibili:
• alleggerire sensibilmente il traffico viario della città, soprattutto nel periodo estivo, riducendo così anche le emissioni di CO2 e l'inquinamento atmosferico da queste generato;
• liberare lo spazio della strada dalla presenza, costante e transitoria, delle automobili, per restituirlo alla comunità grazie all'inserimento di aree verdi, percorsi protetti e spazi di aggregazione dalle caratteristiche diversificate capaci di rispondere alle esigenze di una utenza plurale.
Esclusi il traffico e la sosta carrabile (fatta eccezione per il parcheggio sottostante i giardini "I maggio", nel progetto conservato e oggetto di possibile potenziamento) l'intera sezione del lungomare può essere così riconfigurata in una vera e propria promenade - naturale congiungimento tra il centro e l'arenile - che si articola in due passeggiate a quote diverse: il giardino della regina nella parte superiore e il passaggio nell'arenile in quella sottostante.
Oggi, infatti, la connessione tra il fronte edificato e l’arenile è limitata dalla presenza di un forte dislivello. Al fine di superare questo ostacolo l’intervento propone un sistema di passeggiate in grado di raccordare il livello urbano con quello dell’arenile, atto a migliorare il waterfront a partire dall’accorpamento dei tanti piccoli stabilimenti sparsi lungo l’arenile.
Il lungomare è pensato come un elemento unitario in grado di raccordare le diverse parti della città e e dare continuità ai percorsi ciclo-pedonali. In corrispondenza dei principali assi urbani provenienti dal centro storico (via A. Volta, via Risorgimento, via Belvedere, via Verdi) la promenade è scandita da una sequenza di spazi pubblici che si affacciano sul mare e di elementi di discesa verso l'arenile.
Divenuto lo spazio pubblico il vero protagonista della nuova conformazione, il progetto riserva una speciale attenzione a tutto il “piano terra” della città, ovvero a tutto ciò di cui è possibile fare esperienza diretta passeggiando lungo la strada e che si può percepire ad altezza d’occhio. Questo atteggiamento conduce a considerare tutto lo spazio aperto pubblico e privato, e l’edificato che circonda e definisce lo spazio della strada, costituendone il “bordo” (J. Gehl).
In questa prospettiva un ruolo fondamentale è svolto dalle aree verdi che, ad oggi presenti sotto forma di semplice filare lungostrada, sono valorizzate e integrate nel giardino della regina al punto di farle divenire il vero e proprio leit motive del progetto. La promenade è infatti volutamente concepita come una lunga e verde “stanza comunitaria” (L. Kahn), della quale gli alberi e l'orizzonte del mare costituiscono le pareti. La massiccia presenza di vegetazione intende connettere a scala territoriale il sistema del verde fluviale, che dalle colline scende verso la costa, con il promontorio di Gabicce.
La greenway
Il disegno della greenway è caratterizzato da una distribuzione uniforme della vegetazione lungo tutto il lungomare ad eccezione della grande piazza pubblica (piazza del mare), posta in prossimità del Kursaal, accanto alla quale si trovano i giardini De Amicis: la sistemazione di questo verde pubblico è ripensata coerentemente con il resto della vegetazione dell’area.
Il verde lineare che costituisce il giardino della regina si interrompe nei punti in cui i viali alberati si affacciano sul lungomare; la presenza di alcuni percorsi minori realizzati con tronchi d'albero sezionati (passi perduti) permette l'attraversamento capillare dei giardini da parte dei pedoni. La volontà di non costruire una barriera tra la città e la spiaggia ha portato alla scelta di specie arboree di diversa altezza e portamento, che disegna un sistema verde dinamico e differenziato nelle diverse stagioni dell’anno.
La scelta delle specie arboree ed arbustive da inserire nell’area segue due criteri generali: il ricorso ad essenze autoctone e la rispondenza di tutte le varietà selezionate a quanto contenuto nel “Regolamento del verde urbano – pubblico e privato” del Comune di Cattolica, facendo riferimento specifico alle indicazioni espresse per la zona litoranea di prima e seconda linea (Allegato A). Le specie adottate garantiscono un'alternanza di fioritura da marzo a ottobre, e richiedono un medio-basso livello di manutenzione. Dove possibile gli esemplari esistenti sono conservati e integrati all’interno del progetto.
Le specie arboree selezionate sono le seguenti: il Platanus acerifolia, in grado di fornire una buona ombreggiatura e distribuito nei punti dove il giardino ha maggiore ampiezza, il Prunus cerasifera e il Tamarix gallica a completamento dei filari esistenti (in cui il Tamarix è già presente) e accompagnati al platano per creare i giardini del lungomare. Il tamerice è introdotto anche nell’arenile, lungo la passeggiata in legno che attraversa la spiaggia, per fornire ombreggiamento ai luoghi per la sosta e agli spazi esterni degli stabilimenti balneari.
Arbusti con ampio sviluppo e resistenti al caldo estivo sono disposti accanto alle alberature sia lungo il giardino della regina sia nei giardini De Amicis: il Nerium oleander, caratterizzato da fioritura rosa che si protrae per diversi mesi e il Myrtus communis tipico della macchia mediterranea. Un sistema minore di arbusti, distribuito lungo tutti gli spazi verdi, è costituito da Rosa Hybrida ‘drift’, Lavandula spica e Rosmarinus officinalis e conferisce alla greenway una pluralità di colori e profumi.
Il giardino della regina
Il progetto paesaggistico dello spazio aperto diventa una duplice occasione per ridefinire i rapporti tra urbanizzato e territorio e al contempo valorizzare i caratteri del litorale.La definizione dello spazio aperto si concentra su un grande asse parallelo alla linea di costa in un sistema articolato che favorisca un diverso dialogo tra gli spazi per la balneazione e l’arenile. Trasversalmente una sequenza di canali di permeabilità attraversano il verde e lo connettono con il tessuto retrostante.
Il sistema lungomare si definisce come un mix tra le strutture di servizio alla spiaggia e alla balneazione e la presenza di elementi fortemente naturalistici lungo tutto l’arenile.Il percorso "duro" della passeggiata si interfaccia con la spiaggia attraverso l'estensione e la rientranza di terrazze rialzate in corrispondenza delle quali si collocano edifici dal duplice affaccio che ospitano bar e ristoranti. A queste strutture si affiancano ampie rampe in legno che permettono di connettere il livello della promenade alta con la spiaggia sottostante. I deck collocati lungo i fronti degli edifici a mare costituiscono la transazione fra lo spazio urbano e l'ambiente naturale e consentono di definire dehor ad utilizzo degli esercizi ai piani terra.
La piazza del mare
Collocata nella parte centrale dell’intervento la piazza del mare è lo spazio pubblico focale di tutto l’intervento. La grande piazza che si protende verso mare vuole mantenere ed integrare i segni della storia che hanno caratterizzato quella che fu la piazza delle Sirene, oggi 1° Maggio: i resti della facciata del progetto del Kursaal progettato da Melchiorre Bega nel 1939 e la Fontana delle Sirene.
La demolizione dell'edificio adiacente l'attuale Kursaal permette di aprire la vista del mare e donare ai cittadini un nuovo luogo di incontro e spettacolo. La pietra utilizzata definisce lo spazio pubblico dal carattere più urbano relazionandosi con i viali commerciali e le piazze cittadine. I giochi d'acqua, posti lungo il lato della piazza affacciato sulla spiaggia definiscono un traguardo visivo in continuità con l’orizzonte e il mare, conferendo vivacità e movimento allo spazio.
I giardini adiacenti, sovrastanti il parcheggio interrato, sono ripensati per ridefinire i margini della piazza e i percorsi creano nuove permeabilità, in connessione con il verde del lungomare. Lo spazio è concepito come una sequenza di piani che si alzano e si raccordano al terreno creando dune verdi in cui si concentrano la vegetazione, le sedute e le aree di sosta. Due edifici per la risalita dal parcheggio completano i fronti della piazza.
La strada dei bagni
Il pontile è da sempre nell'immaginario del paesaggio balneare linea di congiunzione fra la città urbanizzata e il mare, l'infinito.
Nel progetto esso si genera a partire dalla piazza del mare, in stretto collegamento con il centro storico cittadino e i suoi principali assi del passeggio pedonale. Il percorso si protende in mare aperto, consentendo una agile discesa agli scogli e ancora oltre diviene una passeggiata sull’acqua che permette ai bagnanti di immergersi in una piscina di acqua salata o di sostare sulle piattaforme lignee.
L’asse del pontile funge da comodo accesso al mare aperto sia per i bagnanti, sia per i natanti: qui è possibile infatti attraccare con pedalò, mosconi e canoe messe a disposizione dalle strutture della spiaggia nella più tipica delle tradizioni romagnole.
All’estremità del sistema, un percorso sopraelevato, orientato sul’asse est - ovest, si conclude in un trampolino e offre la possibilità di tuffarsi e di ammirare il paesaggio da una posizione privilegiata, godendo da un lato della vista della lunga curva della costa della Riviera Romagnola che ha inizio proprio qui, dall’altro del panorama di Gabicce Monte, promontorio che segna l’inizio della costa marchigiana.
Il passaggio nell'arenile
Il litorale di Cattolica presenta il caratteristico profilo a forma di "mezza luna", di forte impatto visivo in particolare dal promontorio di Gabicce Monte.Una linea curva, dal forte valore evocativo, viene quindi inserita nel progetto con la funzione di collegamento al livello dell'arenile della darsena, e quindi dei servizi ai natanti, ad est con il pontile storico ad ovest.
Tale percorso ligneo presenta un aspetto naturale e intercetta la strada dei bagni e la piazza del mare, attraversando le attrezzature balneari disposte ortogonalmente al percorso al fine di non impedire mai la vista del mare. Un sistema di passerelle ortogonali collega il percorso alla linea di costa in corrispondenza degli stabilimenti balneari posti tra la promenade alta e la spiaggia.
Il percorso della passeggiata alta si interfaccia con la spiaggia e con il passaggio nell’arenile attraverso l'estensione e la rientranza di terrazze rialzate che creano delle risacche al livello della spiaggia all’interno delle quali si collocano le attrezzature sportive e per la balneazione. Un secondo percorso con andamento spezzato distribuisce gli accessi alle cabine poste sotto i giardini della regina e si allarga in corrispondenza degli stabilimenti per diventare dehor e luoghi per la sosta.
Materiali e arredi
La riqualificazione complessiva del lungomare di Cattolica riguarda le relazioni fra gli spazi pubblici e gli aspetti relativi all’arredo urbano al fine di ottenere una immagine compiuta e coordinata. La scelta e la tipologia dei materiali impiegati è stata impostata al fine di garantirne la durabilità, la sostituzione o manutenzione nel tempo e l’eventuale riutilizzo. Nello specifico gli spazi di transizione dall’ambiente più naturale dell’arenile alla passeggiata lungomare alta, sono stati rivestiti in legno a doghe (multistrato marino verniciato o legni esotici). Il legno è stato impiegato per le passerelle verso mare, nel percorso basso lungo i bagni e i decking, per gli sdrai e le sedute, le risalite alla passeggiata alta e gli stabilimenti balneari e le cabine. Tra i tanti vantaggi nell’ impiego del legno vi sono una forte versatilità e adattabilità alle diverse superfici, abbattimento nei tempi di posa di cantiere e dunque tagli nei costi di posa in opera.
Secondo la tradizione balneare anche il pontile e la piattaforma della piscina a mare sono in legno, al fine di conferire leggerezza al percorso aereo e una forte durabilità estetica valorizzando gli elementi antropici del territorio.
La passeggiata alta, il “giardino della regina”, e la piazza sul mare sono stati invece caratterizzati da lastre in pietra di taglio irregolare che conferiscono maggiore forza all’immagine urbana dei luoghi. Sono in pietra il rivestimento della pavimentazione della passeggiata e del percorso ciclabile, le sedute e le panchine. In questo modo si ottiene un effetto coerente tramite toni di colore e superfici omogenee.
L’arredo urbano come cestini, rastrelliere per le biciclette, fontanelle e docce, e i pali dell’illuminazione vengono pensati in acciaio corten, particolarmente resistente agli agenti atmosferici esterni e caratterizzato dal tipico colore brunito che ben si accosta ai colori naturali del legno e della pietra.
In particolare l’illuminazione a led per esterno caratterizza i percorsi della passeggiata “alta” in forma di fasce continue a terra mentre gli stabilimenti balneari e la passeggiata “bassa” sono illuminati da pali che emettono luce a due altezze e direzioni diverse.
L’elemento acqua entra invece nel progetto sotto forma di getti che fuoriescono direttamente dalla pavimentazione della piazza del mare, e consentono giochi d’acqua e luce oltre che essere motivo di svago e refrigerio per il visitatore.
Nella passeggiata “bassa” ed in prossimità dei giardini I Maggio trovano infine spazio i luoghi per i più giovani, ovvero i playground, dove colori più vivaci e materiali conformi consentono momenti di sosta e divertimento ai fini di godere il lungomare anche fuori dalla stagione balneare.