Ristorante di alta Cucina Cinese
Andrea Weikun Zhu mi ha chiesto di trasformare il ristorante cinese ereditato dal padre, simile a tanti altri, in un ristorante di vera, tradizionale, alta cucina cinese. Il progetto è ambizioso, tanto quanto il committente con cui parte uno scambio serratissimo di idee sulla Cina e sulla Cina in Italia, sul design Italiano, su come un architetto italiano immagina la Cina, su cosa un cliente italiano si aspetta da un ristorante cinese.
Il soffitto è ricoperto da 293 tavolette in legno che percorrono l'intero locale; i rimandi all'oriente possono essere tanti o nessuno.
Lo sforzo tecnico per la realizzazione è stato notevole, abbiamo fatto una dima tagliata al laser a partire dal file dwg con lo schema dei fori, l'abbiamo adagiata sul tutti i 120 mq del pavimento del locale per poi riportare tutto sul soffitto con un puntatore.
Naturalmente, anche supporti e tavolette in legno sono stati realizzati su misura dai valenti artigiani bergamaschi.
Al centro della sala, sopra il bancone del bar, 26 grandi globi bianchi. Il prototipo in terrracotta è stato realizzato a mano in una fornace che esiste a Milano dal XV secolo.
Il torniante italiano non ha mai realizzato alcuna forma analoga e nessun oggetto della tradizione della porcellana cinese ha forme simili.
Il procedimento produttivo degli sferoidi bianchi è stato piuttosto complesso.
Il progetto prevedeva che i globi fossero in ceramica smaltata, questa soluzione avrebbe comportato un peso eccessivo e costi troppo elevati.
Abbiamo quindi fatto realizzare un prototipo in terracotta che è servito come calco a perdere per essere riprodotto in vetroresina.
Con il committente cinese abbiamo stabilito da subito che il design del locale avrebbe tentato di guardare il più limpidamente possibile alla verità delle cose:
un ristorante di alta cucina tradizionale cinese, disegnato da un architetto italiano, situato nella provincia bergamasca, Europa.
Gli oggetti disposti all'interno della sala stanno perciò sospesi in un continente che esiste solo nelle idee.
Ad una delle pareti, carta di riso cinese rossa, del tipo utilizzato per scrivere frasi ben augurali alle feste se ne sta impilata su una mensola di ferro.
E poi, su grandi lamine in ferro, tutto intorno ai tavoli, abbiamo disposto ordinatamente teorie di cocci di porcellana pregiata cinese a fare il verso ad un'opera di Jannis Kounellis. Perché proprio quell'opera ha indicato a progettista e committente la strada immaginaria percorsa da questo progetto.
In sintesi: committente cinese, progettista italiano. Obiettivo: guardare a viso aperto la realtà del progetto:
cucina cinese antica, posizione geografica nel pieno dell’occidente.
DVDV studio, Milano, 2016