nuovo complesso parrocchiale "Beato Paolo VI"
parrocchia di Santa Maria del voto in Romiti. Forlì (FC)
Liturgista: don Ugo Facchini
Artista: Lawrence Carroll
Progetto strutturale: ing. Angelo Sampieri
Progetto imp. meccanico: p.i. Massimo Gramellini
Progetto imp. elettrico: ing. Riccardo Berti
Consulente artistico ed iconografico: d.ssa Sabrina Samorì
Collaboratori: arch. Eleonora Festa, arch. Federica Bedeschi
La progettazione del Complesso Parrocchiale vede la nascita di una nuova “Casa di Dio e degli Uomini”, luogo di preghiera e di incontro tra mondo terreno e celeste. La chiesa è l’elemento cardine degli edifici, portatrice di una nuova centralità, materiale e figurata: a pianta triangolare, è forte e solida, indeformabile. Non è intesa come edificio isolato, bensì abbracciato agli ambienti circostanti, sostenitrice e sostenuta dalle attività che si sviluppano attorno ad essa. L’opera si confronta con temi legati a sobrietà e misura, ricercando immediata comprensibilità, essenzialità, linearità di forme e volumi, senza rinunciare a caratteri di monumentalità e riconoscibilità.
LOGICA INSEDIATIVA La chiesa è l'elemento cardine della composizione.
La volontà di porre il fronte perpendicolare a via Valeria sottolinea il carattere urbano, di confronto ed accoglienza del complesso pensato come un'aggregazione disposta attorno al fulcro absidale.
ASTRAZIONE Gli elementi della tradizione architettonica (nartece distributivo, preambolo, sagrato e portico, copertura a falde) sono recuperati acquisendo una dimensione che va oltre la mera riproposizione scenica di facciata e riproposti come punti decisivi nella lettura dell'unitarietà dell'impianto.
ATMOSFERA L'obiettivo della composizione interna all'aula assembleare è quello di definire una spazialità suggestiva, proiettata verso l'alto: il guscio dell'intradosso interno alla copertura sembra sospeso rispetto alle pareti perimetrali ed accentua la verticalità verso la cuspide. Attraverso un grande lucernario si crea un contatto visivo con il cielo e, grazie al diaframma vetrato del patio absidale, la penombra fa spazio alla luce che illumina diffusamente l'ambiente.
FLESSIBILITA' La cappella feriale è accostata all'aula liturgica e, grazie allo scorrimento della parete pannellata che separa i due ambienti, si ha la possibilità di ampliare lo spazio e farlo diventare un unicum.
CHIOSTRI L'aggregazione dei volumi avviene ricordando l'importanza di uno spazio fondamentale come il chiostro: una cavità silenziosa con funzione non solo distributiva, ma anche rappresentativa del nuovo complesso parrocchiale.
PIAZZA Lo spazio antistante alla chiesa, aperto alla città, è il primo luogo d'incontro della comunità ed esalta il percorso di avvicinamento all'ingresso. Aiuole e sedute circondano la croce nell'acqua: scultura sintesi di morte e resurrezione, visibile da tutta via Valeria.
LA CHIESA è l’elemento cardine degli edifici, portatrice di una nuova centralità, materiale e figurata: a pianta triangolare, è forte e solida, indeformabile. Non è intesa come edificio isolato, bensì abbracciato agli ambienti circostanti, sostenitrice e sostenuta dalle attività che si sviluppano attorno ad essa.
L’opera si confronta con temi legati a sobrietà e misura, ricercando immediata comprensibilità, essenzialità, linearità di forme e volumi, senza rinunciare a caratteri di monumentalità e riconoscibilità.
IL PROGETTO ICONOGRAFICO E ARTISTICO proposto da Lawrence Carroll traduce in materia una condizione che appartiene allo spirito, con un'attenzione prioritaria all'assemblea liturgica ed individua un linguaggio simbolico accessibile a tutti.