Recupero funzionale delle ex-Sellerie - Arsenale militare di Torino
Il progetto realizzato riguarda il Recupero Funzionale dell’edificio Ex Sellerie, un fabbricato che apparteneva all’area dell’ Arsenale militare di Borgo Dora a Torino.
L’edificio originario era una costruzione di fine Ottocento di due piani in muratura portante con mattoni pieni, intonacati e orizzontamenti con volte a vela su archi ribassati.
Quando il nostro studio ottenne l’incarico, esisteva già una struttura progettata e in parte realizzata, che prevedeva un aumento di altezza di due piani dell’edificio preesistente e il suo inglobamento in una struttura in ferro con copertura a capanna in lamiera grecata.
Oltre ad ottenere l’approvazione degli enti preposti, l’intervento venne rivolto ad un recupero d’immagine dell’edificio. Si scelse di installare una cortina in lamiera forata di lega rame-zinco-titanio sovrapposta in modo indipendente alla facciata; tale pelle doveva avvolgere l’edificio come un velo ambiguo che da una parte occultava la complessità e il disordine architettonico determinato dalla precedente struttura a capanna, riducendola ad una serie di volumi sovrapposti omogenei, dall’altra realizzava la trasparenza e il disvelamento attorno a qualcosa che non si vuole esibire ma solo intravedere.
L’edificio rimaneva così avvolto da un nuovo involucro che dall’interno permetteva di vedere la città con nuove e diverse trasparenze.
Le forme scelte per l’involucro oltre a permettere l’occultazione del tetto a capanna che non dialogava con nessuna delle tipologie limitrofe esistenti, poteva schermare gli impianti di captazione solare posti sul tetto.
L’edificio avvolto dalla cortina risulta espressivo, comunicando una grande austerità, una rinuncia palese a qualsiasi elemento architettonico accessorio, e omogeneizza il tutto in forme il più possibile minimali per non interferire con il disegno urbano e con l’edificio di architettura razionalista confinante nel lato nord e con le caratteristiche formali dei capannoni industriali di fine Ottocento presenti al lato opposto della facciata su strada.
La nuova “pelle” interpretata come interfaccia del “di dentro” e del “di fuori”, come luogo di espressione e di senso non scindibile dal mondo che la circonda e all’interno del quale muta in continuazione ha anche una duplice valenza di parete ventilata per diminuire i costi di condizionamento e di schermatura per ridurre i livelli di rumore esterni alla facciata, oltre alla capacità di non degradarsi nel tempo e di non avere necessità di manutenzione.
L’interno dell’edificio dà prova di una attenzione ai particolari, con l’intento che questi ultimi non vadano in dissonanza con l’effetto di insieme, mentre le strutture metalliche esterne vogliono rendere evidenti i principi costruttivi dell’edificio e sottolineare l’astrazione geometrica degli elementi che lo compongono.
Non si è ricercato l’adeguamento dell’opera in canoni precostituiti, al contrario si sono approfondite liberamente soluzioni funzionali ed estetiche precise, in risposta a problemi concreti.
Il progetto prevede la realizzazione di attrezzature di interesse comune, quali una Scuola di Restauro ai piani terra e primo con una superficie 3240 mq, e un Asilo nido al secondo piano con una superficie di 1392 mq; mentre al piano soppalco trova posto una residenza collettiva destinata all’Associazione Sermig che gestirà la scuola di Restauro e l’Asilo nido.
L’utilizzo di attrezzature pesanti rendeva obbligatoria la destinazione dei piani più vicini a terra alla Scuola di Restauro; sono pertanto disposti al piano terra i laboratori, i magazzini, i servizi igienici, e un locale commerciale che servirà per la vendita dei prodotti realizzati.
Al piano primo sono presenti i servizi igienici e i restanti laboratori della Scuola di Restauro, che non richiedono l’uso di attrezzature pesanti, oltre alle aule e ai locali di direzione; le terrazze creano un belvedere sulla città e la possibilità di svolgere lavori anche all’esterno.
Al piano secondo lo spazio viene suddiviso in ambienti per un gruppo lattanti e per tre sottogruppi divezzi con relativi wc ed anti-wc, per un totale di 75 posti (15 lattanti e 60 divezzi), oltre ai locali per servizi generali.
L’area di pertinenza del nido presenta terrazzi pavimentati e coperti, favorevolmente orientati e protetti dal vento, per un soggiorno all’aperto e come continuazione degli spazi interni ad uso dei bambini.
Nel terrazzo verso strada 4 elementi in vetro strutturale colorato si spingono oltre i limiti del prospetto, permettendo di poter fruire in sicurezza di vedute zenitali e laterali lungo il percorso della strada e sulle diverse architetture esistenti. Inoltre i suddetti bow-window trattati come elementi pittorici e scenografici, assumono una grande importanza per chi percorre la strada principale.
Gli spazi interni sono semplici e sobri, privi di decorazioni superflue in linea con la filosofia e la storia dell’Associazione Ser.Mi.G.
Sulla base dell’esperienza consolidata abbiamo introdotto nel progetto tecnologie basate sull’utilizzo di materiali naturali biocompatibili; sono stati installati impianti a basso consumo che si giovano di fonti energetiche rinnovabili.
Si tratta di applicazioni che hanno avuto costi compatibili con il budget previsto, tra le quali citiamo:
- il sistema di riscaldamento con pannelli radianti disposti a pavimento;
- l’utilizzo di caldaie modulanti a gas a condensazione;
- il sistema per il risparmio idrico;
- il sistema di captazione solare con pannelli per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento;
- la realizzazione di cortine murarie mediante l’impiego di materiali naturali con elevata traspirabilità delle superfici e bassa impronta ecologica;