Corviale Corviale
Concorso ATER Rigenerare Corviale
Il progetto CORVIALE CORVIALE, nelle sue molteplici articolazioni, propone d’intervenire sulla complessità del territorio senza dimenticare le risorse, il contesto e i caratteri degli attori che lo compongono.
TEMA A | RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI
Il progetto risponde a questo ambito del bando proponendo una strategia che persegue due propositi primari: restituire il cielo alla rue interieure e semplificare la sezione del basamento al fine di riportare il piano della città al livello degli accessi.
Proponiamo quindi un dispositivo ibrido e dinamico capace di armonizzare le qualità della strada urbana, il potenziale della piazza, l’intimità della corte e gli aspetti ludici del parco attrezzato: una piastra posizionata tra Corpo I e Corpo II capace di ordinare ciò che è sotto offrendo, sopra, una superficie da abitare.
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Al di sotto si ottiene un parcheggio coperto, sicuro e controllabile grazie alla sua compartimentazione, per gli abitanti del Corpo II e per i nuovi residenti. Contemporaneamente, ai giardini del Corpo II viene donata una nuova vivibilità: via Ferrari infatti è attualmente uno degli spazi più degradati del complesso.
Sulla piastra affacciano i 59 nuovi accessi al Corpo I che, oltre a divenire spazi di pertinenza condominiale ed a migliorare il sistema di distribuzione insieme ai 20 nuovi ascensori, costituiscono predisposizione ad un’eventuale verticalizzazione in condomìni capaci di garantire una maggiore gestibilità dell’edificio, esigenza emersa dalla ricerca sul campo. I nuovi ascensori servono anche i piani residenziali del CdQII altrimenti raggiunti esclusivamente da scale.
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La piastra ospita i padiglioni dei servizi, realizzati con struttura in legno lamellare. Questo approccio “leggero”, coerente con il modulo della struttura in acciaio del parcheggio sottostante, garantisce ampia flessibilità sia per quanto riguarda il posizionamento iniziale e la possibile reiterazione delle strutture, che per ciò che concerne il loro potenziale futuro smantellamento e riutilizzo.
Benché siano da determinare con agli abitanti, basandoci su interviste e sui pattern programmatici nei quartieri limitrofi, proponiamo l'inserimento dei seguenti:
- servizi di prossimità: bar, parrucchiere, tabaccheria ed edicola, per completare l’offerta del supermercato e della pizzeria già presenti, ai quali viene fornito un accesso alla nuova quota zero. E’ inoltre previsto un mercato all’aperto dove convogliare, oltre al mercato locale bisettimanale, anche il farmers market attualemente bloccato dall’assenza di un luogo dove accoglierlo.
- servizi alla persona: ludoteca/baby parking, circolo bocciofilo, serrette per il giardinaggio, sala multifunzionale-spazio riunioni condominio;
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I locali dei nodi servizi oggetto d’intervento sono ripensati come: workshop artigianale in cui si combinino attività produttiva e didattica; coworking capace di attirare cittadini di altre zone, ampliando l’offerta dell’ormai saturo incubatore d’impresa; residenze d’artista. Le torrette sono invece ripensate come loft residenziali che ATER potrebbe affittare o vendere, vista la posizione privilegiata.
Altra operazione volta alla gentrificazione positiva attraverso l’introduzione di nuovi abitanti è la rifunzionalizzazione delle sale condominiali interne al Corpo I in 5 residenze per 8 studenti ciascuna, così da garantire la completa destinazione residenziale dell’edificio, delegando ai padiglioni sulla piastra la funzione comune.
TEMA C | NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI
La piastra, pensata come dispositivo componibile in fasi, viene completata con addizioni su via Ferrari e in corrispondenza dei portali monumentali ed arricchita con arredo urbano e fioriere per giardinaggio e microproduzione agricola.
Il fronte stradale su via Poggio Verde viene completato con un marciapiede di collegamento tra le piazze ed il gonnellino dell’edificio coperto da gelsomino rampicante.
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TEMA F | SISTEMA DI ORIENTAMENTO
Il sistema di orientamento esterno viene ripensato insieme agli accessi del Corpo I attraverso un codice cromatico e numerico legato ad ogni corpo ed un codice alfabetico legato al singolo ingresso.
La presenza stessa della piastra, con le sue escrescenze di riferimento, costituisce comunque un sistema di orientamento spontaneo -Abito davanti al mercato!-.
La grafica muraria esistente interna all’edificio è coniderata valida e degna di recupero.
TEMA B | PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI PROGETTUALI SUCCESSIVE
In primo luogo, al fine di garantire una maggiore efficacia del processo e delle decisioni del team, sarà necessario definire e comunicare in modo trasparente:
- le questioni su cui i partecipanti potranno intervenire e quelle già definite dalla progettazione preliminare
- la fase del ciclo di progettazione
- le modalità del coinvolgimento (consultazione o co-decisione)
Ciò è ancora più rilevante quando varie iniziative di partecipazione sono state già portate avanti. Ne è un esempio a Corviale il Contratto di Quartiere II, ambito con cui questo processo di co-progettazione propone di allinearsi per contribuire alla coerenza degli interventi.
Atto 1
Si deve evitare di trasformare Corviale in un oggetto di studio, fenomeno da osservare o campo dove sperimentare pratiche o rappresentazioni. La partecipazione non risponderà ad uno specifico tema del bando ma sarà piuttosto una pratica trasversale che terrà conto dell’interazione fra sapere tecnico e locale, con l’attivazione di percorsi di apprendimento collettivo e di rafforzamento della capacità organizzativa e gestionale degli abitanti. Nella fase preliminare del progetto, la partecipazione sarà organizzata secondo le seguenti fasi: - esplorazione della committenza (3 incontri tipo tavola rotonda in 6 settimane, 2 tra operatori e facilitatori) per definire le funzioni che potranno essere delegate alla cittadinanza, al fine di costituire uno o più organi responsabili composti dai cittadini con capacità deliberative, avallate da ATER, Municipio e Comune
- evento attivatore, organizzato dal team di progetto e dai soggetti locali (ATER, Municipio, Comune, Romanatura...) all’inizio di ciascun momento di dibattito per rendere note le attività che ne seguiranno ed estenderne l’adesione
- dibattito tra collettività e istituzioni (dai 4 agli 8 incontri tipo focus group, workshop, Metaplan o SWOT Analysis in 10 settimane, 4 tra operatori e facilitatori), per l’elaborazione delle forme organizzative della comunità, in relazione alle funzioni che potrà acquisire
- sostegno alle attività degli organismi costituiti, con attività di pedagogia, consulenza, facilitazione, mediazione
I gruppi di cittadini costituiti saranno messi in grado di attivare il community management dei servizi da essi stessi utilizzati o con i quali convivranno a seguito dell’intervento di trasformazione.
Atto 2
Sono quattro le aree su cui i suddetti gruppi decisionali e la collettività tutta potranno essere chiamati ad esprimersi, secondo le necessità percepite che rappresentano i punti cardine del progetto architettonico, predisposte dallo stesso per il dibattito collettivo. - Definizione dei servizi di prossimità e alla persona.
- Verticalizzazione: potenziale suddivisione del Corpo I, predisposta dalle modifiche al sistema di accessi e della distribuzione verticale.
- Contrattazione degli spazi collettivi, che garantisca la loro appropriazione da parte degli abitanti, per facilitare la gestione degli spazi.
- Gestione degli spazi: luoghi della creatività e della produttività (coworking), degli spazi collettivi e delle residenze per studenti, artisti e non solo.
Metodi
Corviale rappresenta un’unicità architettonica dalle molteplici relazioni istituzionali e una ricchezza di società civile organizzata, professionisti dai saperi esperti e abitanti. Queste risorse vedono vari profili, usi dello spazio e pratiche che, dalla fase 2 dell’Atto 1 in poi, potranno costituire una rete di competenze con l’inserimento di figure professionali portanti. Questi, membri stessi del team di progetto, accompagneranno la comunità e le sue forme organizzate secondo le esigenze che essa manifesterà favorendo l’inclusione sociale degli abitanti e il rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità.
Attività e strumenti dell’Atto 2 saranno definiti in base all’evoluzione dell’Atto 1 e alle fasi del progetto, con tecniche come Planning for Real e OST (Open Space Technology) per sessioni su interventi spaziali, Metaplan per dibattiti gestionali o World Café per questioni organizzative. Saranno scelti e applicati con sensibile flessibilità, necessaria ad interpretare in itinere il contesto d’intervento e interagire appropriatamente con gli abitanti, per una reciprocità costante con lo sviluppo degli interventi artistici proposti e realizzati.
TEMA G | INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI
L’intervento artistico non intende imporre istallazioni preconfezionate, ma proporre una strategia che porti alla loro determinazione nel tempo attraverso il contatto col territorio.
L’artista insieme ad un team comprendente un curatore ed un tutor, dopo aver messo a rete le realtà locali attraverso una lavagna multimediale, istituirà un programma di residenza d’artista (nodo FG) indirizzata a figure in possesso di un background consolidato rispetto ad azioni e processi creativi legati al territorio e al coinvolgimento attivo dei residenti. Il team avrà il suo quartier generale al livello 1 della testata della Trancia H.
Il programma vedrà avvicendarsi per tre anni artisti nazionali ed internazionali. L’ospite, supportato dal team nelle fasi d’indagine, studio e produzione dell’opera, favorendo ed agevolando gli scambi relazionali con gli abitanti, agirà tra e con i residenti. Attraverso incontri con abitanti, professionisti e altre figure mediatrici si indagheranno modalità capaci di generare dialogo, confronto e risposte alternative provenienti dai processi creativi per rispondere alle questioni che emergeranno dal progetto. La residenza dovrà determinare una sorta di effetto collaterale del progetto, spunto per riflessioni e analisi future, che affiancherà all’andamento pianificato delle intenzioni iniziali evoluzioni prodotte in itinere dallo svolgimento dell’esperienza stessa.
A beneficiare del periodo di residenza degli artisti è tutta la comunità coinvolta. Partire dal territorio e lavorare su di esso è il primo passo utile alla diffusione e all’avvicinamento dei possibili fruitori d’arte. I metodi d’indagine e di ricerca dell’artista sono quotidianamente sotto gli occhi dell’abitante/fruitore e proprio quest’ultimo si trova ad esserne parte integrante.
TEMA D | MASTERPLAN GENERALE
Il masterplan intende stabilire una rete di connessione tra le centralità previste dal PRU e le aree ad elevato valore ambientale. In questa rete, la piastra funge da cerniera e, come dispositivo capace di portare fuori la rue interieure, viene sperimentata quale strategia replicabile in corrispondenza della Trancia H, fornendo una superficie che guadagna la quota dei locali ATER sul fronte nord, da sfruttare grazie alla rete combinante realtà presenti e nuove sviluppata rispondendo ai Temi B e G. La strada interna alla Trancia H è invece ripensata come pertinenza dei residenti.
Il disegno del paesaggio e la scelta della vegetazione sono orientati alla definizione di uno spazio pubblico dinamico. La ricchezza dei colori e l'alternanza stagionale delle fioriture valorizza, per contrasto, la fissità del costruito e induce una interazione virtuosa tra processi naturali e umani: gli orti, gli alberi da frutto, i fiori, le piante aromatiche compongono un paesaggio produttivo e vivo, la cui gestione è in gran parte affidata ai residenti e per questo economicamente vantaggiosa, attiva e collettiva.
TEMA E | CORVIALE SMART BUILDING
L'idea ha come obiettivo la riduzione della spesa energetica del complesso mediante risparmio energetico e autoproduzione da FER. Si propongno i seguenti interventi:
Produzione di energia elettrica e termica: la somma di questi interventi garantisce l'autoproduzione del 74% dell'energia termica necessaria per l'acqua calda sanitaria e l'autonomia energetica per i consumi elettrici comuni pre e post intervento (ascensori, luci scale, luci esterne) e con una sovrapproduzione di energia vendibile in rete pari al 35% di quella prodotta:
- Impianto di digesione anaerobica alimentato dai reflui fognari e dalla frazione solida dei rifiuti urbani, con i quali si realizzara un impianto cogenerativo da 70 kWel per la produzione di 282 MWh/anno elettrici e 332 MWh/anno termici.
- Impianto solare ibrido in copertura (~1MWel ) per la produzione di 1488 MWh/anno elettrici e 3199 MWh/anno termici.
Risparmio energetico: - Isolamento dell'involucro tramite cappotto termico e sostituzione degli infissi. Si conseguirà una riduzione dei consumi termici del 40% rispetto allo stato attuale. Valutando globalmente questi interventi si è stimato un tempo di ritorno dell'investimento pari a circa 5 anni. Si propone inoltre il recupero delle acque piovane dalla terrazza per usi irrigui del verde comune. Le acque provenienti dai ballatoi saranno convogliate in fogna evitando percolamenti. Infine si è progettato un sistema pneumatico di recupero dei rifiuti solidi urbani, con la raccolta posta al piano ingressi, che convoglia i rifiuti direttamente ad un centro di accumulo posto in testa all'edificio, evitando la necessità dei cassonetti stradali.
[ENG Abstract]
The project proposes a way to intervene on the complexity of the territory without disregarding its character and specificity. A network is established in order to implement the local resources and include new actors.
As part of a masterplan intended to propose a new urban system able of highlighting the local potential, the intervention on “the giant” consists of a strategy pursuing two main objectives: move outside the modernist interior street and simplify the ground section of the complex, positioning both residential accesses and services at the same level.
Hence we propose a hybrid architectural device combining the quality of the urban street, the potential of the square, the intimacy of the courtyard, and the recreational aspects of the park. It is a platform positioned in between the two longitudinal units of Nuovo Corviale. This platform, while regulating what is below - a safe covered parking - provides a stage for urban life, progressively appropriable and re-definable.
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TEAM:
Coordinatore:
Jonathan Lazar
Progettazione architettonica:
Gabriele Capobianco,
Jonathan Lazar,
Francesco Leoni,
Davide Troiani
Strutture:
Gabriele Fiorentino,
Fabiana Riparbelli
Sostenibilità e risparmio energetico:
Emanuele Gigli (EquiWatt),
Giuseppe Orsini (EquiWatt),
Matteo Rosa (EquiWatt), Michela De Licio
Paesaggio e vegetazione:
Lorenza Fortuna
Consulenza processi partecipativi:
Riccardo Celi,
Pasquale Passannante,
Irene Rossetti
Consulenza artistica:
Maria Chiara Calvani
Collaboratori:
Guillaume Guerrier
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ESITO
Progetto giudicato idoneo dalla giuria.
9° posto in graduatoria.