Teatro e Complesso Polifunzionale in Varese. 1 Premio
Concorso Internazionale di Progettazione per la Riqualificazione Urbanistica e Funzionale del Comparto di Piazza Della Repubblica - sub Ambito 2 - Nuovo Teatro e Complesso di via Ravasi
“LA CITTÀ INQUIETA”. Il progetto dei nuovi edifici e del sistema degli spazi pubblici che compongono il nuovo teatro e lo sviluppo del complesso edilizio di Via Ravasi, costituisce un particolare esempio di progetto ibrido-misto, basato su medesimi aspetti formali, capace di conformare un "nuovo luogo" di gran valore scenografico nel limite urbano del nucleo storico della cittá, e in particolare in prossimità di Piazza della Repubblica di Varese.
Varese è una città in continuo movimento. Un organismo carico di vitalità. Il tessuto urbano che circonda Piazza della Repubblica e lo spazio naturale della collina Bosto non stabiliscono un limite esatto reciproco; esistono invece aree di interferenza fra architettura e paesaggio.
La prima considerazione obbliga a riflettere sulla scala e sul carattere dell’intervento, in dialogo con diversi sistemi di “limiti”: Limite della piazza. Limite della zona costruita. Limite della cittá.
La geometria procede, avendo come origine la piazza, e si espande verso le pendici della collina. Questo lento e continuo avanzare lascia spazio agli edifici necessari, che sorgono nei luoghi adeguati, tanto da rendere possibile la convivenza fra “naturale ed artificiale”.
In particolar modo risulta delicata l’interazione fra i nuovi edifici e la strada, così come il carattere della successione di piazze, piazzette, che a diverse quote si convertono in piattaforme di appoggio degli edfici.
La possibilità di percorsi continui attraverso il tessuto esistente, in continuità con le nuove edificazioni e i nuovi spazi, palesa l’intenzione di creazione di un limite diffuso in questo versante della città.
I volumi dei nuovi edifici si ricoprono con una superficie avvolgente profonda, di una geometria continua, regolare e regolatrice; una maglia che per la sua propria dimensione e orientamento produce un gioco di luci e ombre continuo, rompendo la scala dei volumi e frammentandone la dimensione, proporzionando un nuovo sfondo scenografico animato del paesaggio urbano, che si contempla da Piazza della Repubblica.
Il contesto singolare di Piazza della Repubblica invita a creare una relazione diretta tra essa e i nuovi spazi e manufatti, in un sistema integrato: il nuovo edificio teatrale si manifesta volumetricamente nella piazza, diventando protagonista rispetto all’esistente centro commerciale, e si affaccia sulla propria piazza mediante un volume "satellite", hall di entrata all’edificio, "finger" che comunica gli spazi pubblici interni ed esterni.
Sono un insieme di elementi di forma cubica astratti, depositati o in fluttuazione su piastre che danno continuità ai luoghi vicini in cui si trovano: la Piazza della Repubblica per il teatro, e i giardini del Bosto per le residenze e terziari di servizio. Collaboratori: Stefano Presi. Elena Castillo Viguri. Stefania Albiero. Daniele Bertoldo.