CASA FD _ pagine di intonaco su pietr. Madesimo_Alpe Andossi. Italy
Storia di una casa non ancora finita_un oggetto nel paesaggio
Molte volte, per vari motivi, la costruzione degli edifici diventa un’attività che si protrae nel tempo, oltre i limiti prefissati. In questo lasso di tempo,l’edificio si configura come oggetto in costruzione, senza abitanti, assume una configurazione volumetrica e compositiva parziale.
Nei luoghi di alta quota, in cui i tempi della costruzione si accorciano a causa delle stagioni,gli stessi inevitabilmente si allungano definendo ampie pause fra le varie fasi. Ed è proprio durante queste pause che l’edificio comincia a relazionarsi con il paesaggio, in uno stato di sospensione.
Il paesaggio accoglie l’edificio come oggetto inanimato, quasi da contemplare. Vi è la necessità di instaurare con il luogo un rapporto proficuo, tale da rendere il nuovo elemento parte dello stesso.
Il progetto può lavorare sulle fasi e sulla sua attuazione fisica. La costruzione di Casa FD si protrarrà nel tempo, ma già in questa fase intermedia caratterizza il paesaggio e con esso si relaziona. L’edificio non ancora abitato è già elemento del paesaggio; esso costruisce un rapporto con esso e ne diviene elemento caratterizzante. L’edificio con la sua pianta poligonale, orientata verso riferimenti esterni, modifica la sua immagine a seconda del punto di vista. Casa FD cambia le sue dimensioni, si assottiglia, si allarga, si modifica nelle sue geometrie. L’insieme delle partiture intonacate si mostra e si nasconde. Le pagine bianche con la loro leggera inclinazione, alleggeriscono il paramento di pietra che si riconfigura in geometrie nuove.
Partendo da uno stato di “sospensione”, di non conclusione del manufatto architettonico, si è lavorato sulle fotografie completando i vuoti con immagini scure, in cui si intuiscono i paesaggi visibili dall’interno. Un gioco di sovrapposizioni che preannuncia il risultato finale. Un esercizio di “completamento” provvisorio che definisce la conclusione di una fase e l’inizio di un’attesa.
Due sono i materiali che informano il progetto: da una parte, le bianche pietre di gesso che affiorano dalla terra dei pascoli degli Andossi, hanno informato le partiture e le cornici bianche; dall’altra le pietre grigie accumulate del rudere originario, con le loro diverse toionalità e i loro licheni, sono tornate ad essere paramento murario
COLLABORATORI AL PROGETTO: Arch. Francesco Manzoni, Arch. Luca Trussoni