Nuovo Tempio Socrem di Pavia
L’obiettivo che il gruppo di progettazione si è prefissato è quello di presentare una proposta valida e funzionale, in grado di lasciare un segno importante nel genius loci con la propria identità architettonica rispettandone tuttavia la sacralità.
Da questa precisa volontà nasce l’idea di ricorrere all’archetipo delle forme elementari, a voler testimoniare il ritorno alle origini, alla semplicità e alla purezza. La sacralità del luogo in questo modo viene preservata e addirittura accentuata dall’aspetto monumentale del nuovo fabbricato.
Un parallelepipedo monolitico sollevato da terra, come se fosse sospeso nel tempo e nello spazio, racchiude al suo interno uno spazio di preghiera intimo e recondito che aspira all’infinito attraverso la grande apertura circolare in sommità, unico contatto diretto con l’esterno e la luce. L’unico punto di contatto con il terreno è costituito dall’ingresso monumentale e dalla sua scalinata a rappresentare il percorso di ascesa e purificazione dell’uomo dal mondo terreno verso uno spazio indefinito in cui regna una religiosa purezza.
Lo spazio interno è suddiviso in due livelli in cui vengono ospitati, sulle pareti perimetrale e in corrispondenza di due setti circolari centrali, i loculi ed ampi spazi dedicati alla preghiera. È la luce che filtra nella penombra a scandire e definire con precisione lo spazio e a guidare il visitatore nel suo percorso interiore durante la permanenza nel tempio.
Lo sguardo e l’attenzione del visitatore sono rivolti all’ampio spazio centrale illuminato dalla luce dall’alto dedicato alla preghiera e alla meditazione. La presenza di una vasca di acqua corrente lungo il perimetro del fabbricato simboleggia da una parte l’inarrestabile scorrere del tempo, dall’altra, come simbolo di rinascita, rappresenta l’infinito e la vita eterna.