GReen-GRay Factor | E13
Europan13 The adaptable city 2, Germany
Marl è l’individuazione di idee per la riconversione e la riqualificazione in chiave logistico-produttiva di una miniera di carbone, l’”Auguste Vittoria 3/7 mine”, attiva dal 1905 nel cuore della regione produttiva della Ruhr ed in fase di dismissione entro quest’anno.
Il progetto, dal titolo “the green-gray factor”, promuove una riqualificazione ma rilancia anche l’area in quanto snodo di primo ordine commerciale, produttivo e logistico per l’intera Ruhr. Trattasi di un insieme di soluzioni versatili ed adattabili dove, oltre al progetto, diventa cruciale l’individuazione di un processo chiaro affinché il disegno dell’area spetti all’iniziativa dei suoi diretti fruitori, dei suoi reali protagonisti: i piccoli-medi-grandi imprenditori.
Il messaggio è semplice: il lavoro rappresenta almeno 1/3 della nostra vita, decine di anni in una singola esistenza a cui è d’obbligo regalare salute ed alta qualità, a cui dedicare emozioni in architettura. Per questo le aree produttive e di lavoro in cui viviamo ogni giorno devono avere la stessa attenzione e la stessa qualità che spetta alle zone residenziali ed ai nostri centri storici. Non sono porzioni di paesaggio di serie B, ma grandi occasioni per contribuire al benessere delle vite di tutti noi.
Il progetto è il processo; il processo è il “green-gray factor”, il quale si articola in 4 diversi steps:
1.cleaning
su tutta l’area vengono piantate specie arboree come lupini, girasoli, mais, piante perfette per assorbire e smantellare i metalli pesanti bonificando il terreno della ex miniera. Una scelta eco-fiendly ma anche di grande opportunità economica per l’investitore: tali piante dalla crescita rapida possono facilmente essere tagliate per la produzione di biogas e biodisel in un ciclo verde ed altamente profittevole.
2.connecting
un centro produttivo, uno snodo logistico deve innanzitutto essere connesso al meglio. Per questo l’area di progetto presenta un sistema complesso ed articolato di trasporti: strade, linee ferroviarie, piste ciclo-pedonali, corsie per mezzi pubblici e persino canali d’acqua che collegano l’area al sistema regionale e super-regionale della Rhur. Persino i collegamenti diventano occasioni sostenibili di profitto: i binari delle linee ferroviarie infatti sono di ultima generazione e consentono di convertire l’energia cinetica del movimenti dei vagoni in energia pulita; una vero e proprio binario verde!
3.phasing
un’area commerciale/produttiva di altissimo livello deve avere a che fare con termini come efficienza, output, performance. Ecco perché la zona logistica si presenta come una semplice e chiara piastra rettangolare, la “gray-grid”, la griglia grigia che tiene insieme i vari lotti produttivi. Può una griglia essere smart, intelligente, adattabile, versatile? Certo che sì se si lascia ai vari fruitori la possibilità di svilupparla liberamente lungo l’asse x e lungo l’asse y a seconda delle esigente spaziali, garantendone così la massima flessibilità. Tale smart-grid è aperta a molteplici sviluppi sotto svariati approcci e diversi contesti economici e temporali. Questo è il progetto, questo è l’inizio di un processo in cui i singoli imprenditori agiranno come principali attori e come le fondamentali risorse per l’area. Il motto è “facciamo da soli”, viene affidata all’energia privata lo sviluppo dell’intera area. Ma lo spirito è anche quello della collaborazione, della cooperazione e della condivisione fra imprenditori, fra privati che, agendo in sintonia, riducono i vari costi infrastrutturali e gestionali. Sono loro a farsi le strade, le urbanizzazioni, le reti, in un pool di compagnie riunite con lo stresso obiettivo: insediarsi per bene, lavorare al meglio, produrre al massimo. In questo modo si possono ottenere differenti set-up ed il progetto offre non una ma infinite possibilità, differenti configurazioni e composizioni formali.
4.bonding
Ad ogni nuovo imprenditore dell’area viene richiesto di porre fuori dalla gray-grid tutta una serie di elementi utili all’area come i parcheggi auto, moto, bici, i depositi ma anche e soprattutto piantumazioni verdi, vasche d’acqua di raccolta delle acque piovane, micro-pale eoliche e pannelli fotovoltaici, il tutto per trasformare tutta la fascia a corona della gray-grid in una green-filter, un filtro verde di protezione da rumori e polveri sottili, un parco lineare naturale e tecnologico dove trascorrere una rilassante pausa pranzo; un pezzo di natura, di relax e di pace dove iniziare e terminare la propria giornata lavorativa.
A guardarlo dall’alto il progetto appare come una sorta di Mahnattan all’inverso..all’interno una piattaforma grigia manifesto di efficienza, rigore, precisione, all’esterno un filtro verde emblema di benessere, salute e relax; per una qualità della vita e del lavoro libera da sprechi..di spazio, di tempo, di energie, di economie.