New temple Socrem
Competition for the new Temple Socrem at the monumental cemetery of Pavia
Il progetto del nuovo tempio si appropria di tutta la superficie a disposizione densificando i limiti dell’area di intervento e lasciando libera la porzione centrale. In questo modo si delinea una corte interna che amplifica le relazioni tra esterno e interno, definendo una sequenza di spazi che non si limita ad una distinzione tra “dentro” e “fuori”. Il progetto struttura infatti dei passaggi tra luce ed ombra, compressioni e dilatazioni, spazi aperti e spazi coperti che si invadono a vicenda disegnando spazi ibridi in cui lasciarsi condurre da riverberi e atmosfere.
Il progetto si pone in maniera molto semplice e discreta dall’esterno. Un volume chiaro con quattro prospetti identici completamente ciechi fatta eccezione per un’apertura centrale. Alla semplicità e all’equilibrio di questa parte di progetto si contrappongono le tre torri poligonali, punti di riferimento nel paesaggio, che con le loro forme geometriche si alzano all’interno della corte e la arricchiscono creando tensioni e punti di vista.
Questi prismi nella corte ricordano le torri medievali che costellano Pavia e funzionano inoltre da punto di riferimento nel grande recinto del cimitero monumentale, rendendo immediatamente riconoscibile il nuovo tempio Socrem.
L’edificio è interamente attraversabile da una parte all’altra su ogni lato, non attraverso un percorso diretto ma camminando da uno spazio all’altro. Ha una pianta quadrata con una corte interna.
I due lati dell’edificio verso l’interno del cimitero monumentale hanno una sezione maggiore in quanto contengono i collegamenti con il piano interrato. La posizione di questi elementi è stata scelta per mantenere gli accessi al piano ipogeo adiacenti al viale centrale del cimitero monumentale. Questa soluzione permette comunque di disegnare la corte interna quadrata rispettando le geometrie del disegno. Nella corte sono posizionate le tre torri cave a pianta geometrica irregolare, elementi eccezionali del progetto che portano luce ed aria al livello inferiore.
Le cellette rispettano le quantità del bando e sono disposte internamente lungo tutto il perimetro dell’edificio, sia a livello zero che al piano ipogeo, diventando parte integrante dello spessore murario.
Il piano interrato non ricalca il piano superiore ma è invece l’estrusione della corte superiore. Al vuoto della corte corrisponde infatti un pieno uguale e contrario al piano ipogeo. I dispositivi di risalita sono l’eccezione a questa corrispondenza e si sommano al quadrato perfetto prendendosi lo spazio di cui hanno bisogno, evidenziando la loro necessaria funzione. Il piano interrato riceve luce e aria dalle tre alte strutture cave.
La scelta di ridurre le dimensioni dello scavo al piano interrato permette di contenere i costi e conserva una coerenza geometrica nello sviluppo del progetto in sezione sottolineando inoltre l’importanza della corta interna quadrata come elemento fondamentale del progetto.
Dal punto di vista materico il progetto è definito da poche finiture. I prospetti interni e quelli interni alla corte sono rivestiti di laterizi bianchi, un materiale tradizionale reso contemporaneo dal colore. Gli spazi interni all’edificio e lo spazio ipogeo sono interamente in cemento armato a vista, un materiale liscio e lavabile come da regolamento cimiteriale. La corte interna presenta una pavimentazione in terra battuta grigia scura per sottolineare quanto sia uno spazio aperto in continuità con gli spazi aperti del cimitero monumentale. Il cemento a vista e i laterizi bianchi diffondono la luce in ogni stagione creando continue sfumature di luce e ombra tra uno spazio e l’altro.