La Quarta Torre
Vincitore per la sezione Opere Costruite del Premio Internazionale Domus di Restauro Architettonico 2010.
La struttura del castello medievale di Saliceto è il risultato di successive trasformazioni e ricostruzioni che hanno tuttavia mantenuto alcuni caratteri tipici delle architetture fortificate.
Il progetto del restauro è finalizzato al riutilizzo della struttura in modo da garantirne, attraverso l’uso permanente, la conservazione materica.
Dal punto di vista costruttivo, le accurate operazioni di rilievo e le approfondite indagini tecnico-costruttive svolte hanno consentito di individuare le successive fasi costruttive che hanno interessato il complesso nel corso dei secoli, portando in luce una struttura essenzialmente costituita da murature in pietra a spacco, in mattoni pieni e in tessitura mista. Il progetto di recupero dei materiali, volto al minimo intervento sull’esistente e alla conservazione materica della fabbrica, ha comportato restauri puntuali, leggibili e riconoscibili nel contesto.
La filosofia progettuale adottata si è quindi concretizzata nel ricorso a nuovi elementi architettonici e costruttivi che, mantenendo una loro chiara riconoscibilità, si affiancassero o si sovrapponessero al costruito. Due ambienti particolarmente suggestivi sono stati appositamente lasciati senza destinazione d’uso specifica, al fine di garantirne la percezione e preservarne la leggibilità. Si tratta nello specifico di una cappella votiva, delimitata da una volta ad ombrello, e del vano di collegamento tra il vestibolo e l’attuale sottotetto.
L’illuminazione naturale dell’ultimo livello del fabbricato è stata incrementata grazie alla realizzazione di tre nuovi pozzi di luce e di due lucernari in copertura. Il piano nobile, situato al secondo livello e al quale si accede dallo scalone loggiato sulla corte interna, ospita un percorso museale. I relativi ambienti conservano infatti oltre alle decorazioni pittoriche, gli arredi e le strutture originali di fine Ottocento, permettendo al fruitore di ripercorrere le atmosfere abitative di quell’epoca. Il primo piano del complesso è accessibile dal portale di ingresso principale del castello, e quindi dalla relativa corte.
I nuovi impianti sono stati realizzati completamente fuori traccia, soprattutto grazie all’utilizzo del vano tecnico ottenuto al di sotto dei pavimenti in legno sopraelevati e al ricorso a canaline in acciaio. Tutti i nuovi serramenti sono in legno di castagno, stessa essenza degli esistenti. L’intervento di maggiore impatto dell’intero intervento è rappresentato da un elemento architettonico di nuova realizzazione: la torre tecnologica, la quarta torre appunto.
La torre si erge su una struttura in acciaio con pareti ventilate in pannelli di Legno, resa completamente indipendente dalle cortine murarie del castello anche mediante l’inserimento di lastre in vetro di connessione tra nuova e antica fabbrica. Il ricorso a pannelli esterni di rivestimento in Legno ad alta densità è da intendersi quale esplicita denuncia dell’anima strutturale della quale costituiscono il completamento: una sorta di “pelle” che, assumendo nel tempo una colorazione giallo-grigia, determinerà un’assonanza di cromie con i materiali esistenti.
Ad assicurare una certa continuità architettonica tra vecchio e nuovo è stata la scelta progettuale e formale che ha determinato il disegno del nuovo elemento, scaturito dall’individuazione delle caratteristiche geometriche delle tre torri esistenti. Internamente, il volume della torre ospita una scala in acciaio, con ascensore in vetro al centro, illuminato con luce naturale zenitale grazie al lucernario di copertura in vetro a tronco di cono. Per gli aspetti di restauro architettonico sono intervenuti nel progetto il prof. Giovanni V. Galliani e il prof. Stefano Musso dell’Università di Genova.
Photos credits Fotobella – Armellino & Poggio