Nuovo Tempio Socrem
Un recinto e una corte, un omaggio alla città di Pavia e al suo tessuto storico
Il recinto è il primo elemento che caratterizza il progetto del tempio Socrem, definibile come un primo archetipo reinterpretato all’interno del progetto. Questo rappresenta parallelamente la delimitazione fisica dello spazio interno contenuto e la pelle interna dell’edificio che si manifesta.
Costituito da una cortina in mattoni si confonde all’interno del costruito circostante, denuncia la sua presenza e allo stesso tempo nasconde e protegge il suo contenuto, assumendo quindi i caratteri di un’architettura introspettiva che silenziosamente con rispetto si inserisce al suo interno.
Di contro, all'interno del recinto, trova spazio il vuoto centrale, la corte, anima del progetto e cuore del tempio capace di offrire silenzio e intimità ai visitatori. Uno spazio vuoto a tutta altezza, pieno di tensioni, di accadimenti, di percezioni incrociate.
Uno spazio che non è quindi davvero immateriale, ma al contrario è vera e propria materia: una materia viva, dinamica, reale. Il vuoto, come negazione di ogni cosa, mette così in evidenza un pieno, un intorno che si dispone a definirne la spazialità. Che questo luogo sia una cava naturale, una grotta, lo spazio delimitato da un cromlech o una scatola, è il vuoto ciò che ne definisce il carattere e ne costituisce la forma.