Tempio Socrem nel cimitero monumentale di Pavia
Le problematiche principali con cui si confronta il progetto del nuovo tempio Socrem sono essenzialmente le seguenti:
• rapporto armonico con il contesto storico
• carattere simbolico ed evocativo della forma architettonica
• dialogo con gli altri edifici del complesso crematorio
Da un punto di vista planimetrico, l’edificio di progetto segue naturalmente la logica geometrica dell’insieme, conformata dai principi del giardino all’italiana. Volumetricamente, invece, il nuovo corpo ricerca un impatto minimo e in secondo ordine rispetto al protagonismo del loggiato. A tal fine, dopo aver esaminato diverse varianti, la forma cilindrica ci è apparsa la più armonica e allo stesso tempo la più capace di generare un contrappunto e una tensione efficace con gli elementi del contesto. Con l’intenzione di evitare forme simboliche espressive di una particolare religione, si è fatto riferimento a un archetipo tipologico classico e universalmente legato al culto della memoria: il tholos, nella sua doppia accezione di tomba ipogea circolare e di tempietto rotondo.
L’edificio è in sintesi concepito come un cilindro che apparentemente non ha attacco a terra in quanto “sprofonda” nel buco perimetrale a pianta quadrata. Questo semplice gesto genera una serie di dicotomie e contrapposizioni che evocano la principale di tutte: vita-morte.
Attraverso gli strumenti tipici dell’architettura Il progetto si alimenta delle tensioni fra luce e ombra, sotto e sopra, cerchio e quadrato, interno ed esterno. Rifugge da qualunque stilema alla moda, da qualunque personalismo e ricerca una essenzialità obiettiva e senza tempo, una forte materialità e una sensualità degli spazi.