A Maggio 2015 si è infatti concluso il cantiere che ha portato a compimento il “Grande Cretto”, così come concepito e definito da Burri. Com’è ben noto, Gibellina (Valle del Belìce, in Sicilia) fu distrutta dal sisma del 1968. Numerosi artisti di chiara fama, in risposta all’appello di Ludovico Corrao, allora Sindaco di quella città, aderirono con slancio e generosità per la fondazione della nuova Gibellina in altro luogo, con progetti di piazze, architetture e opere monumentali.
Anche Burri, invitato nel 1981, decise di intervenire, scegliendo però di operare sui ruderi stessi della vecchia Gibellina. I resti della città vennero inglobati nel cemento riprendendo il vecchio assetto urbanistico. Il labirinto bianco coprì come un sudario le rovine del sisma, ricordando con le fenditure del Cretto l’evento distruttivo e offrendo alla comunità la dimensione simbolica di un nuovo inizio. I lavori, avviati nel 1985 e interrotti nel 1989, coprirono circa 66.000 mq a fronte dei 86.000 mq previsti.
In occasione del Centenario della nascita di Burri, la Regione Sicilia, il Comune di Gibellina, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri hanno deciso di completare questa grande opera, senza eguali nel panorama artistico internazionale.
La seconda fase dei lavori prevede l’opera di restauro completo del Cretto, già finanziata e in attesa di imminente avvio. È intenzione delle Istituzioni preposte anche la realizzazione di una sede-presidio dell’importante opera-monumento, in cui sarà possibile sostare, assumere informazioni e pubblicazioni, nonché immagini e documenti sull’opera e la sua storia.
Un’adeguata segnaletica e altri servizi di comunicazione sono stati previsti nel progetto di qualificazione territoriale regionale strettamente inerente il “Grande Cretto”.