Expo Bohème 2015
Progetto preliminare di allestimento temporaneo per Expo 2015 di terreni agricoli privati a Nova Milanese. Associazione culturale Upre Roma, progetto presentato alla Commissione Europea nel 2014
Il tema di una sede espositiva per le culture rom e sinte del mondo, da collocare su terreni privati connessi all'area Expo 2015 tramite una ‘via d’acqua’, ha portato ad un impianto aperto verso i terreni agricoli circostanti, removibile alla fine dell’esposizione. Attraverso l’adeguamento e il riuso di container dismessi e di tensostrutture, attrezzati dalle comunità locali con il sostegno di uno studio tecnico, il percorso espositivo inizia dal canale Villoresi; due serre in legno e vetro - con funzione di biglietteria, reception e info point - filtrano l’arrivo via acqua dei visitatori all’area. Dal “Molo Villoresi” si apre un primo anello di spazi espositivi: cluster container assegnati alle singole comunità aderenti. Un secondo anello di spazi espositivi e servizi fronteggia e delimita la tensostruttura centrale, dedicata alla preparazione e degustazione dei cibi delle culture rom e sinte del mondo.
Sul lato ovest dell’area di progetto, resa disponibile all'uso da un committente privato, una tensostruttura ad arco è lo sfondo per videoproiezioni, concerti e happening. A delimitare l’area, in prossimità di un parcheggio pubblico, una seconda tensostruttura ospiterà il container attrezzato “Upre roma”, da riutilizzare anche dopo l’evento, dedicata a conferenze, convegni e spettacoli; sui bordi dell’area, è prevista la piantumazione di specie arboree del mondo portate da ogni comunità partecipante. Ad est del molo Villoresi sono previsti invece una serie di orti - della dimensione variabile di 80 mq utili per il fabbisogno di una singola persona in un anno, oppure di 400 mq per una intera famiglia - rivolti a visitatori e scolaresche. Tra gli orti ed un maneggio, è prevista un'area ricettiva costituita da wagon lits/ container, con l’allestimento di circa 50 camere temporanee. I materiali di progetto sono tutti ecocompatibili e di riuso.
Il tema dell’impianto insediativo delle prime comunità nomadi, del loro rapporto con la natura, con la terra e il cielo, ha portato ad un impianto aperto e circolare, in contrasto con un impianto "fondativo" a cardo e decumano.
Progetto presentato da Dijana Pavlovic, rappresentante delle comunità rom e sinte italiane, alla Commissione Europea nel 2014.