Casa del Cedro
Progetto di Giulio Minoletti
Testo, disegni e fotografie di Gianluca Gelmini
Nella scala di Casa del Cedro, Minoletti articola la composizione ancora su un registro di cinque colori di cui quattro stesi a tinta piatta su gesso: giallo chiaro per le pareti lunghe che seguono le rampe, verde acqua per le pareti contrapposte d’ingresso e di fondo, nero per l’intradosso delle rampe, bianco per l’intradosso dei pianerottoli.
Il colore bianco è ripreso anche nel pavimento in marmo dei corridoi e nel bianco botticino delle alzate, dello zoccolino e delle bordature laterali alle rampe. Quinto colore è il rosso del linoleum che ricopre le pedate dei gradini.
I colori impiegati nella scala costituiscono un rimando diretto ai materiali e ai motivi cromatici delle decorazioni presenti nell’atrio d’ingresso della stessa casa.
Come avviene in altri edifici di Minoletti non esiste continuità spaziale tra atrio e scala. L’atrio, al quale viene conferito un carattere eminentemente rappresentativo e pubblico si conclude idealmente nella parete rivestita di noce con la porta scorrevole in ottone dell’ascensore.
L’accesso alla scala è secondario e avviene dal cortile interno. Forse per restituire continuità tra i due spazi Minoletti riporta all’interno della scala il registro cromatico dell’atrio: il bianco, il giallo e il nero sono simili a quelli usati da Antonia Tomasini nella decorazione astratta del soffitto. Il bianco e il nero si ritrovano ancora nel motivo del pavimento del salone d’attesa, mentre il verde acqua della parete di fondo richiama il colore del vetro acidato della portineria e il linoleum rosso quello della passatoia d’ingresso.
Del resto la scultura in legno che inizia la scala, sempre ad opera della Tomasini, sembra anch’esso un chiaro rimando al programma decorativo dell’atrio. Si tratta di una evidente volontà di restituire dignità e decoro ad un mero collegamento verticale, attraverso l’uso del colore.