Il progetto del Parco Dora, esito di un concorso internazionale sulla base dei Masterplan di Jean-Pierre Buffi e Andreas Kipar, si sviluppa su un’area di 500.000 mq, a cavallo del fiume Dora, già occupata dagli stabilimenti della Michelin e delle Ferriere Fiat a Torino.
Il progetto ha recuperato e riutilizzato parte delle strutture preesistenti trasformandole in installazioni di archeologia industriale.
La progettazione si è sviluppata attorno a tre temi chiave:
- l’integrazione con la Dora
- la metamorfosi dell’esistente
- il rapporto tra Parco e città
La Dora, spina dorsale del Parco, rappresenta l’elemento costitutore caratterizzante i diversi lotti. E’ stata ricavata una valletta che consente il contatto diretto con l‘acqua.
In zona Valdocco è stata eliminata gran parte della copertura in calcestruzzo grazie all’utilizzo di pavimentazioni industriali.
Il carattere della metamorfosi dell’esistente è riscontrabile in tutti i lotti, per la conservazione di parti delle archeologie, per il recupero di alcuni fabbricati ed anche per l’uso delle pavimentazioni industriali, delle vasche, giardini fioriti, aiuole e orti. La metamorfosi è avvenuta modificando radicalmente il destino dei luoghi, ma conservando la memoria del suo passato industriale.
Il rapporto tra Parco e città è stato sviluppato collegando ogni parte delle aree con il loro intorno così da dialogare con l’intera città e non porsi unicamente come sistema di verde.