RECINTI APERTI
Un baricentro per la città e per il quartiere.
L’area ex Enel gode di una posizione privilegiata nella metropoli milanese, in quanto baricentrica nel nuovo sistema territoriale innervato dal metro M5, di prossima apertura. Al tempo stesso, alla scala locale il progetto si offre come l’occasione per ridefinire la testata settentrionale del quartiere di via Paolo Sarpi e contemporaneamente per dotarlo di un sistema di spazi aperti, facilmente raggiungibili e utilizzabili dai cittadini del quartiere.
Cinque ambienti milanesi che Milano non possiede ancora.
Gli spazi pubblici nell’area ex Enel non sono progettati come due semplici piazze ma condensano una varietà di dispositivi urbani con caratteristiche inedite per Milano: spazi pubblici in quota, in pendenza, protetti dall’ombra, gestiti dai cittadini,
soffici. Nel caso dell’isolato 1, che è già una spazio definito e distinto dai vuoti circostanti, il progetto si sviluppa accentuando i caratteri di domesticità e comfort propri di una corte aperta, come quelli ad esempio dei cortili dell’Università Statale o del Castello Sforzesco. Nel caso dell’isolato 2, tra via Niccolini e via Bramante, la delimitazione di una superficie dalla forma perfetta è utile per definire l’autonomia dello spazio di progetto e per proteggerlo anche a mezzo di schermi di vetro e verde dal caos e dal traffico della città circostante. La piazza verde, il bosco dei rampicanti e l’altana panoramica (nell’isolato 1), la piazza di pietra e il giardino comunitario (nell’isolato 2 e in via Fioravanti) sono cinque ambienti squisitamente milanesi ma che la città non possiede ancora.
Isolato 1. La piazza verde, il bosco dei rampicanti e l’altana panoramica.
Il progetto preserva il carattere intimo e racchiuso dell’isolato 1 conservando il muro che lo separa dall’emiciclo del cimitero.
Dal nuovo accesso previsto sul lato del camposanto, verso la nuova stazione del metrò, si accede ad una dimensione “altra” rispetto al frastuono ed alla velocità della città in trasformazione. Protetti da una copertura aerea e accompagnati dal ritmo dei pilastri metallici -che possono in parte essere recuperati dall’antica struttura e rimontati in loco- ci si inoltra in un bosco di rampicanti punteggiato di radure da cui è possibile traguardare il cielo. Un’area gioco per bambini con apposita pavimentazione ammortizzante è qui predisposta. Le fughe prospettiche inquadrate dalle campate strutturali si affacciano su di un morbido tappeto erboso che si compone con eleganza con l’antistante edificio liberty, sede dell’A.D.I.. La chiusura notturna dell’isolato preserva questa superficie delicata dal vandalismo e permette di prevedere l’utilizzo di sedie metalliche mobili
che i visitatori possano disporre a loro piacimento. Gli altoparlanti incastonati lungo i margini del prato diffondono una musica che ciascuno può selezionare attraverso un’apposita application per smartphones. Un filare di ciliegi segnala la presenza del passaggio, in pietra di Luserna, di connessione con via Bramante, percorso di collegamento privilegiato tra il cimitero Monumentale, la M5 e il quartiere Sarpi. Alle differenti atmosfere che si affiancano al livello del suolo si aggiunge un altro luogo d’eccezione: al di sopra della selva di pilastri metallici si estende una piattaforma, aperta al pubblico, che si proietta verso il piazzale del Monumentale superando sottilmente il confine concettuale dell’emiciclo e rendendo accessibile a tutti lo skyline cittadino, troppo spesso privatizzato. Collocata in corrispondenza dell’ingresso al giardino, questa altana sospesa è un nuovo simbolo urbano che richiamerà i frettolosi turisti del cimitero ad inoltrarsi nella corte segreta al di là del muro.
Isolato 2. La piazza di pietra.
In un isolato dalla forma irregolare, il progetto si costruisce un nuovo confine, un quadrato perfetto dotato di una riconoscibilità propria. All’interno di tale perimetro, il suolo s’incurva morbidamente in due rampe di pietra di Luserna contrapposte e in lieve pendenza. Questa doppia inclinazione suggerisce una duplice direzionalità nella fruizione dell’isolato durante le varie ore della giornata a seconda dello spostamento del sole. La prima piazza inclinata in città definisce due spalti contrapposti, un palcoscenico dell’altro ed entrambi rivolti verso angoli differenti, quinte sceniche di un paesaggio urbano di straordinaria varietà:
il Monumentale, il filare di pioppi tra via Niccolini e via Bramante, il viale illuminiato dalle luci del traffico, il lungo muro metafisico che costeggia via Bramante. La forma autonoma è l’elemento ordinatore di un contesto urbano ricco e contraddittorio, che riverbera lungo i suoi confini. Su ciascun lato del quadrato si predispone un filtro che definisca con sensibilità il rapporto tra esterno ed interno virtuale del recinto, in modo da segnalarne le soglie come spessori critici. Verso il Monumentale e su via Bramante un’intelaiatura modulare in acciaio è parzialmente schermata da una fitta rete a maglie metalliche e da vetri leggermente saturati di colore. La caratteristica texture a griglia risulta del tutto opaca se intercettata da uno sguardo inclinato, ma semi-trasparente se osservata frontalmente. Si determina così un’inattesa variazione nella percezione della realtà circostante, che accentua la sensazione di trovarsi in un punto d’osservazione privilegiato. I telai sono disposti verticalmente in direzione del piazzale del cimitero e orizzontalmente lungo via Bramante, dove integrano la pensilina della fermata
del tram: in questo caso alla griglia metallica si alternano pannelli vetrati di schermatura dagli agenti atmosferici. A sud, una rampa piantumata ad Abelia grandiflora accompagna il digradare dello spazio pubblico verso il fronte dell’hotel, schermando
al contempo le strutture di servizio al parcheggio (ascensore, rampa di accesso automobilistico) e le griglie di aerazione. Lungo via Niccolini, infine, un boschetto di aceri della Pennsylvania invita il visitatore ad inoltrarsi verso l’interno dell’isolato. Il suolo asfaltato come un tradizionale marciapiede urbano si allarga e si solleva verso la piazza di pietra, aprendo via Niccolini al cono ottico sul cimitero. Come da richiesta del bando di concorso, la targa commemorativa di Umberto Ceva è stata ricollocata
nell’ambito della progettazione dello spazio pubblico dell’isolato 2. Affissa verticalmente in prossimità dell’intelaiatura metallica lungo via Bramante, gode anche di un’efficiente illuminazione notturna.