Recupero e valorizzazione del Parco della Fortezza di Poggio Imperiale a Poggibonsi
Un itinerario culturale nella campagna toscana sopra le mura di Giuliano da Sangallo
Nel comune di Poggibonsi, in provincia di Siena, nel cuore di un’area agricola coltivata a viti e olivi, è da secoli presente la Fortezza medicea di Poggio Imperiale, costruita da Lorenzo il Magnifico per far fronte ai pericoli della vicina Repubblica senese e mai utilizzata.
Dalla Relazione del Progetto definitivo emerge la finalità di prevedere, per “…la creazione di un Parco storico-naturale”… “un percorso pedonale inteso come itinerario culturale che esalti la bellezze naturali e storiche, completo di quei servizi accessori, quali la possibilità di spazi di sosta.” Il percorso “…collega la strada adiacente gli scavi archeologici con la strada di accesso al Cassero…”
La sistemazione concepisce le aree come spazi di ingresso allargati che tengano conto sia dei confini di proprietà che della creazione di ambiti costituiti seguendo poligoni da porre in stretto rapporto con le sfaccettature del paramento murario sottostante, all’interno del quale dominano forme geometriche con angoli vivi, quali caratteristiche tipologiche delle costruzioni di architettura militare. Tutto il disegno del nuovo percorso sopra le mura, comprese le aree di sosta, viene proposto in diretto collegamento formale con il tessuto murario sottostante. In sintesi si tratta di una riproposizione in pianta del segno delle mura tipico della tipologia edilizia fortificata, necessaria perché non esiste sulla sommità un riferimento alcuno al sistema dei paramenti murari sottostanti.
L’insieme delle sedute, dei pannelli informativi e dei nuovi alberi intende costituire un ulteriore esplicito riferimento al paesaggio proprio del contesto. I cipressi e gli olivi, il travertino delle panche, costituiscono un unico ordine di arredi in sintonia con l’ambiente circostante. Tuttavia, allo scopo di segnalare le opportune differenze e innovazioni funzionali, storiche e di scopo, il progetto non esita a far uso di elementi di acciaio corten per l’inserimento dei pannelli informativi e dei cestini portarifiuti. A conferma di questa opzione, per marcare le aree di ingresso al percorso, sono state individuate lastre parallele, sempre in acciaio corten, in modo da evidenziare comunque in modo esplicito il tema dell’ingresso attraverso una reinterpretazione di una porta ideale, leggera e materica.
Nel primo tratto il percorso pedonale si sviluppa in lunghezza e corre parallelo alle mura sempre lungo l’oliveta esistente fino ad arrivare nelle vicinanze della prima area di sosta, pensata come un raddoppio del percorso, direttamente in rapporto con il contrafforte sottostante, in modo da affacciarsi sul panorama dell’Abbazia di S. Lucchese e di San Gimignano.
Proseguendo il camminamento attraversato il grande spazio prativo si incontra un secondo ingresso con relativa area di sosta, nelle vicinanze di porta San Francesco. Nella prosecuzione del percorso verso gli scavi dell’area archeologica di Poggio Bonizio, consente la visitabilità di questo tratto del camminamento valorizzato come punto panoramico. Anche in questo caso l’area ha forme poligonali e accoglie sedute, pannelli informativi e cannocchiali che guardano il panorama dell’ampia balsa interna, il percorso e le successive aree di sosta fino all’ area archeologica.
Così facendo, la messa in valore della preesistenza architettonica si sposa con la percezione della grandiosità del paesaggio agricolo circostante.
Il Progetto di Paesaggio è stato svolto in coordinamento con Spira srl, responsabile dell'intervento di Restauro architettonico.