Nuovo Science Centre di Città della Scienza - Napoli
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[BAGNOLI]
Tra Fuorigrotta e Pozzuoli, tra la collina di Posillipo e l'isola di Nisida, con vista su procida e Ischia, la piana di Bagnoli si colloca al centro di un sistema di emergenze visive a 360°. La natura vulcanica del sito la configura come l'ennesimo cratere dei campi flegrei. Un cratere di frangia adiacente al "cratere" della baia di Pozzuoli che, con la sua quinta lontana verso Miseno-Procida-Ischia-Cuma,situa l'area dell'attuale concorso all'interno di una serie di visioni analoghe includenti il castello di Baia e l'arroccamento del Rione Terra.
[URBANISTICA]
Considerando corrette le osservazioni della Sovrintendenza ed in accordo con le direttive del P.U.A. di Bagnoli/Coroglio, l'Edificio è allineato al fronte mare. Liberando le ultime due campate del vecchio edificio in direzione mare, l'area sarà adibita a parco vegetale spontaneo. L'altezza dell'edificio non supera quella media degli edifici della zona.
[VIA COROGLIO]
Parallela alla linea di costa, da nord a sud collegando Pozzuoli alla collina di Posillipo, l'area di Città della Scienza è attraversata da via Coroglio che prende il toponimo dalla spiaggia aperta sulla baia. La strada separa dal mare l'area dismessa dell'ex polo siderurgico dell'Italsider, costituendo l'unico vettore di connessione territoriale nord-sud. Nel lontano passato turistico, la spiaggia era attrezzata con numerosi lidi e veniva vissuta come il primo mare dopo il golfo di Napoli. Nel più recente passato industriale, la spiaggia è stata caratterizzata dai pontili di scarico/carico per le forniture delle fabbriche costruite nella piana di bagnoli. Nelle previsioni di sviluppo territoriale, la linea di costa e le abbandonate strutture industriali avranno come elemento dialettico nodale la strada che dovrà consentire una nuova, per quanto riscoperta, lettura del mare "negato". in questa ottica, il progetto deve risolvere tanto il rapporto a raso, o di vicinanza, col mare, quanto il rapporto in alto, o di traguardo visuale, con l'orizzonte del paesaggio.
[PIENO/VUOTO]
L'incendiato museo, con il suo volume a capriate, da la forma al progetto. Due progetti in uno: il progetto del suolo attraverso la liberazione visuale e fisica del rapporto mare-terra; il progetto in alto attraverso la realizzazione del nuovo museo che poggia idealmente sulla vecchia volumetria.
[PASSATO]
La Città della Scienza è nata nel 1996 nel quartiere di Bagnoli a Napoli, come spazio educativo su temi scientifici, all'interno di un ex area industriale. la struttura multifunzionale era composta da un museo scientifico interattivo, un incubatore di imprese e un centro di formazione.
[PRESENTE]
Il 4 marzo 2013, un incendio doloso ha distrutto l'area della Città della Scienza a ridosso del mare, colpendo quattro dei sei capannoni che ne costituivano il corpus fondativo e tutti i beni presenti al loro interno sono andati perduti. L'idea, nata dopo circa un anno, è di ricostruire Città della Scienza lasciando traccia delle preesistenze.
[FUTURO]
Il progetto ha due cardini che puntano alla creazione di uno spazio che tenga in considerazione quel che è accaduto al sito nel recente passato: recuperare il suolo e resti del museo, realizzando un grande giardino che incontri il mare e costruire un volume che sia il "negativo" di due delle campate distrutte. L'idea è di istituire dunque una "memoria cava" ed una "memoria piena" di quel che era Città della Scienza. La continuità visiva verso il mare è stata preservata evitando volumi a raso, ad eccezione dei piloni strutturali, corpi scala di emergenza, servizi e Hall.
[ACCESSI]
Dall'ingresso Principale
si accede direttamente alla Piazza della Ciminiera tra i volumi preesistenti della Città del Gusto e del Teatro Galilei. Successivamente l'infopoint e la Bouvette.
Dall'ingresso Nord ubicato sulla Piazza del Mare ne consegue che si ha un accesso diretto alla passeggiata al mare, conseguentemente alla Città del Gusto, alla parte nord del giardino della memoria, alla realizzanda sopraelevata che scavalca via Coroglio ed all'ex pontile mercantile.
L'ingresso più a sud è riservato al passaggio di vetture per il carico e lo scarico merci. Il collegamento con il deposito e i locali tecnici è di facile svolgimento. La strada, che viene a formarsi corre lungo il margine sud di Città della Scienza, ha una vista frontale sul mare.
La passeggiata a mare è non solo elemento richiesto dal bando di concorso, ma atto di buon senso. la priorità deve essere recuperare il rapporto col mare senza occlusioni visuali, per poter creare un sistema di flussi tra la spiaggia e le varie attività del complesso di Città della Scienza.
[PROGRAMMA FUNZIONALE]
Il punto cardine del progetto è la realizzazione di un volume edilizio non superiore alla volumetria di 68.400 mc e attento alla memoria del passato nella creazione di uno spazio pubblico attrezzato per il tempo libero. Al piano del suolo, la Biglietteria/informazioni è pensata come unitaria per l'intera offerta di Città della Scienza, in posizione vicina a via Coroglio in maniera da poter smistare i diversi percorsi di visita anche al di là della strada. Questo nuovo edificio immaginato come autonomo dal museo ma allineato alla vecchia maglia in asse con il teatro. il Teatro Galilei viene rifunzionalizzato con reception/biglietteria, wc e camerini. Alla base del nuovo museo rialzato abbianco 4 blocchi: un blocco tecnico con deposito materiali avente accesso carrabile autonomo e montacarichi, i wc per esterno, lo shop posizionato vicino all'ingresso e i locali tecnici posizionati al piano mezzanino; un blocco con funzione hall avente la prima accoglienza, la scalinata principale e un belvedere rialzato con vista sulla baia; due blocchi scala d'emergenza. Al primo piano, il programma è diviso in 3 aree funzionali aiutate dall'autonomia distributiva dalla posizione centrale dell'accesso e dalle due ampie gallerie, caratterizzate dagli affacci ad Ovest (baia) e ad Est (acciaieria). A Sud è collocata l'Officina dei Piccoli, accessibile autonomamente, con un relativo patio aperto al cielo. Al centro ci sono: i laboratori, il Fab Lab, tre agorà che recuperano la forma a gradoni dall'analogia con le falde andate incendiate del vecchio museo. A Nord, il piano è completato dalle aree polivalenti, aggregabili a seconda delle esigenze tramite paratie mobili. Gli elementi strutturali sul margine del corpo di fabbrica permettono una grande flessibilità nell'organizzazione interna delle funzioni. la luminosità è garantita non solo dalle grandi aperture sul perimetro, ma soprattutto dai quattro patii. Il secondo piano è una serie di grandi ambienti continui in cui vengono allestite le esposizioni permanenti. Il tetto con Sheed consente non solo un'altezza adeguata alla funzione museale, ma anche una ottimale luce naturale da Nord ed un utilizzo energetico delle superfici esposte a Sud. Come funzione terminale del percorso museale è posizionata all'accoglienza una bouvette con affaccio sul mare.
[PARCO DELLA MEMORIA]
Ciò che caratterizza fortemente il suolo è la volontà di conservare la memoria delle preesistenze sopravvissute all'incendio costituendo il "Parco della Memoria". L'idea è di evocare, attraverso un percorso sensoriale, l'essenza del luogo. Un percorso dove le memorie dei resti affiancate dalle presenze botaniche rianimano lo spazio cavo formato dalle vecchie campate andate in fumo.
[LE PIAZZE]
Esse non sono solo momenti di attraversamento ma soprattutto parte dell'offerta espositiva all'aperto. La Piazza del Mare è accessibile da nord, è la piazza più grande e di maggior respiro, aperta completamente alla vista del mare. Attraverso di essa si ha un accesso diretto alla Città del Gusto, al Giardino della Memoria e alla sopraelevata che porta al Corporea. La Piazza della Ciminiera è caratterizzata dalla ciminera e da quì si dipanano due dei cardini del percorso nel parco e si ha accesso al Teatro. Una terza piazza "informale" è a Sud, dove i resti di alcuni pilastri dialogano con l'Info Point, la Bouvette, l'ingresso al Nuovo Science Center ed il blocco locali di servizio, generando uno spazio privato legato alla pausa.
[RESTI]
Della vecchia struttura museale saranno conservati: tutti i pilastri in cotto e la parete con le arcate prospicenti il mare sopravvissuti all'incendio, il planetario, il sistema del suolo con rampe e dislivelli, i tre camini locati vicino al vecchio ingresso, la campata con travi e pilastri in acciaio, la parete sud. il sistema del suolo facente parte della "vecchia" Città della Scienza viene preservato nel suo sviluppo in sezione e modificato solamente in pianta con finiture nuove ed adeguate alla nuova funzione di percorsi esterni. L'ex planetario rimarrà inalterato come "Sala della Memoria", uno spazio dove l'incendio sarà scenicamente visibile ed esperibile nel tempo. una cella della memoria.
[ESSENZE ARBOREE GIARDINO]
Nella aree botaniche sono previste diciotto essenze arbustive appartenenti alla macchia mediterranea. Il loro posizionamento è studiato per ottenere il massimo rendimento estetico ed olfattivo con il minimo impiego di risorse come l'acqua. Le piante indicate hanno bisogno di minima manutenzione, Alcune essenze necessitano di minore luce rispetto alle altre e sono posizionate nelle zone più ombrose. Sono presenti sette aree verdi di cui una, la più grande (1000 mq), è a fondale sabbioso, sita a nord del lotto. Le restanti sei sono a fondale terroso e coprono un'area totale di circa 1800 mq.