Insieme al vecchio faro, il Met è l’ultimo avamposto sul nuovo lungomare di Marina di Ragusa.
Dopo la demolizione dell’attiguo edificio, costituisce l’unico costruito al centro di due vuoti urbani: da una parte P.zza Dogana e dall’altra Piazza Torre, realizzata sul sedime dell’ex Camperia (antico magazzino).
La richiesta della committenza è la trasformazione dell’edificio da residenziale a commerciale (bar-ristorante) e la chiusura a veranda del terrazzo.
In origine la fabbrica presenta dei tre prospetti liberi due risolti e uno cieco (p.zza Torre), con travi e pilastri in c.a. a vista.
Questa dualità permane nel progetto.
Il prospetto su p.zza Dogana, ben noto negli anni agli abitanti del luogo, è cristallizzato e mantiene i connotati stilistici e le bucature anche laddove non servono più.
Il prospetto su Piazza Torre è pensato invece come estensione verticale della piazza, per sopperire alle sue mancanze (verde, arredo urbano, punti di aggregazione); spazio fruibile e trasformabile, cornice per esposizioni temporanee all’aperto. Partendo dalla maglia strutturale di travi e pilastri si genera un reticolo, che acquisisce tridimensionalità in prossimità della veranda. Nei punti del reticolo ottenuti dall’intersezione delle ortogonali, è posto un modulo che accoglie il sistema d’illuminazione della facciata e diventa supporto per possibili installazioni.
Il non finito iniziale della facciata permane e genera infinite risoluzioni.
Anche gli interni subiscono il processo di riduzione alla struttura portante. Al piano terra i blocchi funzionali sono come monoliti lasciati dal mare. Il cubo di ferro che accoglie i bagni è ossidato all’esterno(ferro nero) e perlescente all’interno(alluminio). Dalla scala al piano superiore una patina turchese riveste il tutto e crea una sensazione di sospensione propria del galleggiare nel mare, che di questo spazio è la quarta parete.