Addizione e Ridefinizione Spazi Interni dell'ex Convento di S.Maria
L’intervento di riqualificazione dell’ex convento di S. Maria si è inserito felicemente come occasione di rigenerazione urbana sostenibile nell’ambito degli interventi di adeguamento funzionale di edifici pubblici nel Comune di Gonzaga (Mantova) .
Malgrado l’esecuzione a lungo dilazionata e lo stralcio di parte delle opere di sistemazione esterna, in attesa di una futura esecuzione, il progetto realizzato dimostra già pienamente le potenzialità dell’architettura per la creazione di spazi pubblici modernamente intesi fruibili da tutti e capaci di aggregare in un luogo le memorie e il senso di una comunità civica.
Il progetto interviene su un antico convento del tardo XV secolo, adibito a Biblioteca comunale, sia adeguando funzionalmente alcune parti, sia con una nuova costruzione in adiacenza all’ala nord del complesso, configurandone una moderna “testata”.
Alcuni ambienti preesistenti voltati a botte, accessibili dall’antico chiostro interno e già usati per le attività di associazioni locali e piccole esposizioni, sono stati riorganizzati sulla base della loro collocazione rispetto all’ingresso principale usato per il complesso, destinandoli rispettivamente a manifestazioni temporanee e a una esposizione permanente. Lo studio di un elemento di arredo mobile, una rampa in legno che consente di superare il dislivello delle sale rispetto al chiostro e che contemporaneamente permette di contenere – come uno scaffale – libri, riviste oppure opuscoli garantisce una piena accessibilità a tutti i visitatori. La fruibilità delle sale espositive è completata dall’introduzione al loro interno di pannelli mobili in compensato marino, rivestiti di linoleum “Bullettin Board” e posti su telai in acciaio. Questi pannelli consentono di ottenere diverse partizioni e configurazioni delle sale in base alle necessità espositive e la tonalità calda del loro rivestimento, pur senza interferire con gli elementi esposti, esalta la qualità intrinseca degli spazi voltati, impreziosita dalla presenza di resti affrescati. Il recupero dell’ex abitazione del custode nell’ala nord, non più necessaria, assieme alla riapertura di antichi accessi tamponati, ha permesso inoltre di adeguare la dotazione di servizi igienici e di spazi accessori della biblioteca sia al piano terreno sia al piano superiore.
L’elemento caratterizzante e che definisce la qualità complessiva dell’intervento è la “torre” aggiunta all’ala nord all’esterno del convento in sostituzione di una precedente scala di sicurezza in acciaio. Il volume si presenta come un corpo massiccio che riprende e completa la scansione ritmica della facciata preesistente, segnata da quattro contrafforti murari tra loro grossomodo equidistanti, ma se ne discosta grazie alla disposizione libera delle bucature, che seguono la configurazione dei pianerottoli della nuova scala, forando la struttura interna in calcestruzzo armato faccia a vista e denunciando in quanto tale il rivestimento esterno in pianelle di cotto. La scala interna si sviluppa a vite, affiancando un vano ascensore che garantisce l’accessibilità piena al piano superiore dell’ex convento, sede propria della biblioteca, ma delinea anche un potenziale nuovo ingresso principale all’intero complesso, grazie all’allineamento a cannocchiale dell’accesso adibito a uscita di sicurezza e del passaggio diretto al chiostro al piano terreno, posto nella medesima posizione dell’accesso al piano superiore. Malgrado l’incompleta sistemazione esterna, risulta così riscattato e rivitalizzato anche lo slargo antistante all’ala nord, che, in attesa di un recupero del blocco absidale della ex chiesa di S. Maria, acquista il carattere di piccola piazza pedonale e permette sia una nuova accessibilità al complesso, sia un filtro verso l’area verde retrostante, assecondandone le potenzialità di giardino pubblico di quartiere.
Il piazzale antistante all’ingresso principale esistente, su cui si affacciano i resti della navata dell’originaria aula ecclesiale, è anch’esso integrato nell’intervento di recupero urbano, riproponendo l’uso del laterizio in una nuova pavimentazione per ridisegnare gli spazi a parcheggio e quelli a disposizione per la sosta pedonale. Viene definito così un piccolo sistema di piazzette a servizio del complesso pubblico, completando l’operazione di riuso di un manufatto locale antico testimone della storia come centro rinnovato per la vita civile della comunità di Gonzaga. (Testo Arch. M. Stavagna)