Far West Milano
(2030) EXPOST. Tracing possible futures | Italian Pavilion – 14th Architecture Biennale di Venezia
Le città del Far West, come ce l'ha raccontate il cinema, una serie di edifici lungo la strada principale, dove si trova tutto: lo spaccio, il saloon, il barbiere, l'ufficio dello sceriffo. Ma poi, fatti pochi passi in una traversa laterale, ci si trova immediatamente nello spazio della prateria e dei pionieri, con i cespugli che rotolano trascinati dal vento.
Far West Milano è l'unione di due mondi analoghi, ottenuta grazie alla condensazione delle volumetrie previste lungo l'asse del cardo e alla diffusione nei 52 ettari di territorio liberati di parchi tematici ed attività produttive ibride, tra agricoltura avanzata e nuove tecnologie.
Una città lineare senz'auto servita da un people mover che connette i nodi infrastrutturali, modulata ed orientata in modo da ottimizzare le performance energetiche degli edifici.
Nella una sequenza di lotti trasversali, da trasformare progressivamente, due modalità di sviluppo si confrontano e si nutrono reciprocamente: la città dello sviluppo molare e speculativo accanto ad un territorio modificato molecolarmente da pionieri delle economie del futuro.