Giuseppe Arnaldo and Sons. Melbourne, Australia
Prende ispirazione da alcuni tratti tipici delle trattorie romane il concept del ristorante GAS (Giuseppe Arnaldo & Sons) di Melbourne, commissionato dallo chef Robert Marchetti e dal ristoratore Maurice Terzini, con cui lo studio collabora da tempo. Il richiamo è evidente sin dalla facciata composta da un’infilata di pannelli orientabili in ferro nero e vetro su cui sono impresse alcune immagini delle vie di Roma, scattate da Matteo Piazza. Le vetrine, animate da abitanti della città italiana riprodotti in scala reale, creano un dialogo tra questi e i passanti, in un gioco di rimandi tra situazioni reali e fittizie.
Da fuori si può intuire solo in parte la complessità del progetto degli interni che vede il suo focus nella ripartizione del vasto ambiente centrale, riservato ai commensali, in piccole stanze aperte (pods) delimitate da profili squadrati in acciaio nero e rivestite da un tessuto di ceramiche siciliane di fattura artigianale. Le piastrelle, comunemente utilizzate per gli esterni, vengono qui decontestualizzate per percorrere e caratterizzare pavimenti, pareti e soffitti delle aree di degustazione, superfici dai colori sgargianti che si piegano e si avvolgono intorno agli ospiti.
L’effetto scenografico ricercato è un’amplificazione prospettica dello spazio, data dal susseguirsi di zone intime e raccolte, in cui pasteggiare e conversare con tranquillità, alternate da ambienti in cui il personale si ‘esibisce’. Come il tavolo dei salumi, in marmo giallo di Siena, o i due elementi scultorei in ferro destinati alla mescita del vino e all’esposizione del pane, arredi ideati per creare una serie di palcoscenici per le attività dello staff del ristorante, trattate come pièce teatrali.
Tutto il mobilio su progetto testimonia l’attenzione conferita ad ogni aspetto dell’opera architettonica, fino ai minimi dettagli. Dall’illuminazione naturale e artificiale, sapientemente orchestrate, all’acustica, dalla grafica alle uniformi del personale, tutto è attentamente studiato per concorrere a quell’idea di armonia ed equilibrio tra le parti che distingue il lavoro dello studio da molti anni.
Domitilla Dardi, Emilia Giorgi (a cura di), Lazzarini Pickering Architects, Quodlibet, Macerata 2014