Il progetto parte da un’analisi ad ampia scala di matrice ‘Puriniana’ della città di MIlano, Purini nella serie ‘Progetti di distruzione’ propone alcune tipologie di interventi impetuosi sulle città per corrispondere alle nuove necessità di quella ‘rappresentazione’ postmetropolitana che deve prendere il posto della funzionalizzazione infrastrutturale degli insediamenti.
Il tema dunque appartiene alla suddetta categoria, in particolare alla ‘distruzione della centralità di Milano’ attraverso l’inserimento di barre urbane rettangolari disposte col fine di creare un nuovo asse che rompe la concentricità della città e crea nuovi poli d’interesse nelle aree periferiche.
Una delle barre urbane (ciascuna di dimensioni 350m x 1800m ca) è stata studiata e progettata a livello
volumetrico. Si nota come il tema principe alla base della composizione sia l’ortogonalità e l’ordine, in
forte contrapposizione al ‘disordine’ della città consolidata. L’intensa regolarità però, viene interrotta in un particolare punto, nel quale la città consolidata sconfina all’interno della barra urbana e un caratteristico edificio (oggetto del progetto) si estrae dal contesto e viene ruotato di 45° rispetto all’intorno, creando un punto di rottura della regola di importante rilevanza gerarchica.
L’edificio progettato è composto da una successione di ‘fasce’, diverse funzionalmente e matericamente,
inglobate da un’unica ‘membrana’ di copertura. La prima fascia costituisce l’elemento portante del progetto, ovvero una ‘spina dorsale’ vetrata a cui si innestano diversi elementi: alcuni ‘blocchi sospesi’ che concedono delle estensioni all’elemento longitudinale vetrato e una fascia residenziale distaccata attraverso una zona di filtro vuota, collegata alla parte pubblica attraverso passerelle sospese.
L’essenza progettuale in questo caso è pronunciata da una continua relazione tra la figura geometrica e il volume puro e la rottura di questa caratteristica, intravedendo in molteplici frammenti progettuali e nell’interezza dell’edificio questa successione. La compenetrazione di volumi, la regolarità interrotta
dai blocchi appesi e la particolarità della composizione del prospetto residenziale rendono possibile all’interlocutore la ricerca di una volontà ben precisa, ovvero calcolare attentamente le tensioni che legano la composizione di volumi semplici, alle teorie esposte in precedenza riguardo la qualità potenziale dell’errore calcolato, il quale si lega e trascende gli aspetti compositivi dell’architettura (esempio: gerarchia, sovrapposizione, taglio, rotazione, ecc) generando aspetti inaspettati e primari per gli interlocutori e per l’architettura stessa.