Opere essenziali di accessibilità al sito Expo 2015
In un ambito territoriale fortemente interferito da sistemi infrastrutturali di grande scala che determinano l’ancoraggio della città all’area Nord Ovest del paese e all’Europa occidentale, le Opere Essenziali di Accessibilità per L’Expo 2015 costituiscono un sistema di attraversamento dei flussi radiali capace di superare la perimetrazione invalicabile dell’area, determinata dalle autostrade e dalla ferrovia.
La caratteristica di questo progetto è la molteplicità degli soggetti infrastrutturali messi a sistema, si tratta infatti di una sequenza ponte-viadotto-ponte-galleria per una estensione che supera ambiti territoriali di estrema rilevanza ma profondamente disomogenei fra loro, per l’alimentazione di traffico dell’area Expo.
Il progetto, in tutte le sue differenti parti, nasce dalla necessità di dialogare con il territorio, in particolar modo con l’area dell’Expo 2015; partendo dal progetto preliminare a base di gara, le prime soluzioni elaborate, hanno reso subito evidenti i limiti di una progettazione concentrata solo in corrispondenza delle autostrade A4 e A8 basata su singole soluzioni strutturali, ad esempio i ponti strallati, figure strutturali interessanti in un paesaggio visivamente disteso e pulito, ma molto deboli sia nel dialogo con il caotico mondo Expo, sia nell’ incidere il territorio e la memoria visiva, nel tempo del post Expo.
Il progetto sviluppato, trova nell’altezza, nella lunghezza e nel preciso posizionamento dei cinque archi continui e di diversa natura strutturale, un precisa definizione della figura generale e al contempo il giusto dialogo con i profili dell’Expo, mai una prevaricazione tra le diverse forme presenti, ma una completa sovrapposizione atta a trovare la giusta distanza e nuove relazioni visive. Alla luce di questi principi fondativi, il progetto, in particolar modo per la parte di manufatti compresi tra lo scavalco dell'RFI e lo scavalco dell'autostrada A8, genera un'icona cinetica in grado di mutare cambiare muoversi in relazione alle diverse modalità di visione.
Questo nuovo segno territoriale, oltre a evitare la creazione di due porte di accesso unicamente in relazione al sedime autostradale, mette in evidenza da una parte la volontà di dare una continuità visiva a tutti questi singoli manufatti e generare un unica soglia urbana a scala territoriale, dall'altra di creare un architettura in grado di relazionarsi non solo con la viabilità autostradale, ma anche con l'Expo, con la viabilità locale presente e futura, con Cascina Merlata, con il cimitero Maggiore e con tutte quelle aree che lentamente stanno prendendo forma in quella parte di territorio a nord-ovest di Milano.