Villa unifamiliare a Rutigliano, in provincia di Bari.
Il contesto è la periferia urbana: singoli fabbricati residenziali scontrosi, carcasse di opifici e la campagna. Più avanti lungo la strada s’incontra il “cretazzo”, un’antica cava d’argilla significativamente legata alla tradizione figula rutiglianese.
La suggestione della cava e la condizione orografica del sito, caratterizzata da una pronunciata pendenza della strada d’accesso, suggeriscono al progetto il tema del terrazzamento.
Una struttura muraria perimetrale, con pianta a C e copertura a giardino, contiene i servizi annessi alla residenza e contiene pure il salto di quota da monte a valle. Nella cavea di questa forma avvolgente, s’annida il cuore dello spazio domestico, compreso tra un patio interno e una corte aperta verso il giardino a valle. La profondità del nucleo interno è misurata dai parapetti inclinati del terrazzo, che costituiscono l’unica emergenza rispetto all’orizzontalità del basamento murario. Il giardino pensile a monte, che abbraccia il terrazzo, è pressappoco in quota con il piano di campagna esterno, e costituisce, insieme al terrazzo, la copertura dell’unico piano al quale si accede da valle.
Come conseguenza di tale modello insediativo, lo spazio interno è in buona parte incastonato nel terrapieno, sia lateralmente che in copertura, e ne sfrutta l’inerzia termica a vantaggio delle prestazioni energetiche.
L’opera così si sottrae al dialogo impossibile con i manufatti circostanti, negando la sua consistenza volumetrica, per farsi modellazione orografica.