Sfruttare al massimo lo spazio e privilegiare l’area di vita in comune: questa era l’esigenza di una famiglia italiana che vive e lavora nel Principato di Monaco per un appartamento di circa 200 metri quadri al quattordicesimo piano di un edificio anni sessanta.
Con la consueta inclinazione sartoriale, la ripartizione totale degli spazi è stata realizzata con un sistema continuo di contenitori, mimetizzati dalle pareti, che integra a tutta altezza anche le porte di accesso a stanze e servizi.
A sottolineare l’intervento che ha creato una “nuova casa” nella vecchia casa, l’aspetto volutamente monolitico del sistema è alleggerito da fessure di luce e trasparenze.
È scostato dalle pareti portanti, e a tratti interrotto con strette feritoie di vetro che permettono di “spiare” nella profondità e nella continuità dell’ambiente.
Tutto è pensato nella visione di un’armonia generale.
Anche l’impianto audio, a soffitto, partecipa con il nitore delle pareti alla creazione di un clima soffuso e compenetrato fra il contenitore e i suoi abitanti: una scatola bianca, simile a una galleria espositiva, destinata ad accogliere importanti pezzi di design e di arte.
Estensione esterna della zona giorno, il terrazzo è un elegante salotto “nautico” in quota, data l’altezza dell’edificio e la mirabile vista sulla costa.