CASA FPR
A Palermo, un’abitazione minimale e luminosa dalla pianta aperta, con spazi fluidi e comunicanti che diventano il punto di forza di tutto il progetto.
Una ristrutturazione all’apparenza leggera, dal tocco delicato. Eppure, al contrario, dietro l’armonia del risultato c’è un intervento deciso di ridimensionamento degli ambienti e di riprogettazione dei percorsi. Nel centro di Palermo, un edificio anni Sessanta ospitava un’abitazione di 70 metri quadrati con ambienti ben distinti ma con inutili sprechi di spazi.
C’era un piccolo ingresso da cui si accedeva all’unica camera da letto, molto spaziosa, e a un soggiorno dalle dimensioni contenute. Da qui, attraverso un’altra porta, si poteva entrare in una grande cucina per poi accedere al bagno. Una veranda su cui affacciava la zona giorno era poco sfruttata. I proprietari volevano dire addio a questi spazi un po’ angusti per creare, invece, una casa senza inutili porte, luminosa e con spazi fluidi. L’idea era di realizzare una pianta aperta con uno spazio centrale da cui raggiungere tutte le altre funzioni.
La prima cosa da fare è stata “svuotare” tutto l’appartamento e ridistribuire le diverse metrature. Occorreva procedere con la demolizione di tutta la ripartizione muraria preesistente abbandonando qualunque ipotesi di nuova tramezzatura. Sono stati poi eliminati tutti gli architravi, gli stipiti, le mostre, i cassonetti avvolgibili e tutti quegli elementi che determinavano una discontinuità delle superfici murarie. L’ingresso, ora, si spalanca direttamente sul soggiorno, senza barriere visive, e solo da qui si può accedere alla camera da letto, le cui misure sono state ridimensionate.
Nella nuova ridotta metratura della camera siamo riusciti però a creare anche un vano che ora accoglie una cassettiera ma che può essere trasformato in una capiente cabina armadio, sempre utile. E se la camera da letto è stata ridotta, in compenso il soggiorno si è allargato, inglobando anche parte della cucina da cui è separato da un semplice setto. Per dare uniformità a tutto il progetto, senza rischiare di creare nuovamente spazi angusti, tutte le pareti sono state tinteggiate di bianco e, a pavimento, è stato posato un parquet di rovere a listoni per tutta l’estensione della casa, ad eccezione della base della cucina e del bagno.
L’orientamento verso est delle finestre ha fatto sì che la luce naturale si propaghi in tutta la casa senza ostacoli, enfatizzata dal candore della pareti. Tutti gli infissi, tranne quello del bagno che è in pvc per garantire una buona impermeabilizzazione, sono realizzati in legno laccato ad alta efficienza ed a bassa trasmittanza al fine di assicurare il corretto apporto termico.
Un’altra richiesta dei proprietari era quella di creare una spaziosa stanza da bagno. Questo è l’unico locale dove le pareti non sono bianche ma è stato scelto un rivestimento in gres porcellanato grigio con effetto resina. È un rivestimento a piastrelle di grandi dimensioni posate senza fuga non solo lungo le pareti ma anche sul pavimento.
La zona doccia collocata in fondo al bagno a confine con la finestra è stata oggetto di particolare attenzione: il piatto è formato da una lastra in un materiale sintetico duttile ma altamente resistente, il tecno gel, di soli 4 centimetri per 1,50 m, pari alla larghezza dell’intera stanza, con una profondità pari a 90 centimetri circa e da una lastra di vetro trasparente installata a filo e sostenuta da un braccetto angolare metallico.
Il lavabo con rubinetteria da incasso poggia su un top in legno di rovere che richiama il parquet del resto della casa, ed i sanitari in ceramica bianca smaltata sono sospesi. Tutto il bagno è illuminato da una luce a cascata a Led, installata a scomparsa sul soffitto.