Concetto -
La tribuna di uno stadio è per sua natura un’ architettura “vivente", la sua immagine si modifica man mano che il pubblico la riempie :
- "vuota", si presenta come una scultura immobile, un oggetto senza vita. A causa della sua volumetria diventa un "monumento" urbano, un "landmark", un riferimento visibile da lontano
- "piena", l'oggetto architettonico scompare, il pubblico, un "magma" vivente in continuo movimento, ne prende il posto e ne "disegna" l’immagine.
L’idea di progetto è quella di “dissimulare” l’oggetto architettonico e di iscriverlo in una "promenade" che collega l’ingresso nord al complesso sportivo (con il centro commerciale e la fermata dei trasporti pubblici) a quello sud (con le aree di parcheggio pubblico).
Questa “promenade”, vera e propria spina dorsale del centro sportivo, nel suo percorso si prolunga per collegare i differenti terreni di gioco, rimonta e si "dilata" nella sua parte centrale per trasformarsi "naturalmente" in tribuna per poi ridiscendere e collegarsi all’ingresso nord del centro sportivo
Materiali -
La struttura della tribuna, che puo accogliere fino a 1000 spettatori, è in cemento armato. Al piano terra sono localizzati gli spogliatoi e i locali annessi (buvette, hall, uffici, ecc.)
La copertura è costituita da una tela in poliestere che assicura la protezione degli spettatori e nello stesso tempo permette ai raggi solari d’illuminare le gradinate di una luce dolce e diffusa.
La struttura é costituita da due travi in legno lamellare, contreventate in parte alta da un sistema di tubi in acciaio, che si allontanano della periferia verso il centro seguendo la "dilatazione" della tribuna.
All’estremità nord e sud, la copertura si divide creando due “aperture” triangolari che marcano gli ingressi alla tribuna.
Grazie alle caratteristiche translucide della tela, il soffitto della copertua è animato dal gioco di ombre creato dall’intersezione della trama obliqua dei controventamenti e quella delle cuciture della tela perpendicolari alla struttura in legno lamellare.