Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole
Dalla suggestione di una dura escursione, nella tormenta o in mezzo alla nebbia, quando la certezza di raggiungere la meta non è mai assicurata, nasce l’idea di dare luogo ad un ambiente intimo dove stare insieme per raccontarsi, uno di fronte all’altro, le proprie storie di montagna. L’intenzione è formare uno spazio adatto a prolungare il più possibile il momento della solidarietà tra gli alpinisti, dello stare insieme, lontano dalla vita di tutti i giorni.
La ricerca condotta in tal senso, predilige la qualità spaziale rispetto alla configurazione più densa e compressa dell’alloggio minimo in alta quota: il progetto è pensato dall’interno verso l’esterno e si risolve in uno spazio circolare che diviene generatore della forma, che assolve alla richiesta di pernottamento ma che, al contempo, è anche uno spazio ampio e flessibile in grado di accogliere diverse configurazioni di utilizzo.
La volontà di ricavare una piccola area di accesso, nel quale raggruppare tutte le dotazioni richieste, unita all’idea della stanza circolare, dà origine ad un raccordo che definisce la sagoma a goccia del bivacco.
Secondo le indicazioni fornite del bando, rispetto all’area di collocazione di progetto, il bivacco è disposto longitudinalmente secondo l’asse est- ovest, assecondando le linee di massima pendenza del terreno. Questa condizione planimetrica, insieme alla sua forma, favorisce il deflusso della neve comportandosi da “spartineve”.
Come risposta al tema della reversibilità del progetto l’attacco a terra è minimizzato attraverso un sistema di sei appoggi fissati su roccia viva, sui quale si ancora una struttura a telaio metallico che forma la base di appoggio del bivacco. Questa soluzione separa completamente l’involucro isolato dal terreno producendo l’immagine di un edificio sospeso.
L’accesso è collocato all’estremo ovest della sagoma curva ed è caratterizzato da una porta sezionale a due livelli che risponde alle richieste specifiche del bando in relazione all’accesso invernale (quota +2.00). Questa scelta distributiva diventa elemento di caratterizzazione del bivacco dando luogo ad una copertura inclinata sotto la quale gli accessi sono collocati nella parte più alta della punta (ad ovest), che poi si abbassa, ed est, verso la zona di soggiorno riducendo fortemente la volumetria interna.
Il bivacco prevede l’alloggio comodo di 10 persone.
Un’area di accesso, all’ingresso, risponde alla dotazione richiesta: in prossimità della porta è collocata la scala a pioli che serve l’ingresso invernale, una la rastrelliera per gli sci e, alla sua destra, una scaffalatura contiene il kit di pronto soccorso, una tanica, una pentola per l’acqua, un estintore ed ulteriori ripiani liberi utilizzabili.
Sul lato opposto una nicchia con ripiani funge da dispensa, al suo fianco è previsto il tavolo servito da sgabelli e da una panca che si estende dal livello rialzato dello spazio principale. Questo si configura in una superficie in legno disposta a 40 cm di altezza sui cui le persone si dispongono in cerchio seguendo l’andamento circolare che caratterizza la sala.
Al di sotto del piano sono ricavate delle nicchie per l’alloggiamento di scarponi, mentre alle pareti una serie di ganci fungono da sostegni per zaini, indumenti e attrezzatura alpinistica.
Il bivacco è costruito da pochi elementi prefabbricati preassemblati in stabilimento e montati in quota, avendo cura di minimizzare le ricadute sul fronte dell’utilizzo dell’elicottero. Tutti i suoi elementi, dopo essere stati composti in fabbrica, saranno in seguito spostati nel punto stabilito del fondovalle dal quale, via elicottero, raggiungeranno il sito dedicato dove avverrà l’assemblaggio.
Il pannello tipo che forma le pareti si compone di una struttura a telaio con coibentazione, rivestito all’esterno in lamiera preverniciata e all’interno in pannelli di compensato, lo stesso sistema è utilizzato per gli impalcati.
La struttura di fondazione viene concepita come un unico traliccio, composto da pochi e leggeri elementi incernierati a comporre una reticolare con puntoni e tiranti, con un peso totale inferiore ai 1000 kg; sarà preassemblato a valle e trasportato in un unico viaggio, ad attenderlo in sito saranno posizionati dei tirafondi resinati nella roccia dolomia affiorante, in modo tale da garantire un certo grado di tolleranza verticale durante le fasi di fissaggio a terra.
Il bivacco sarà dotato di impianto fotovoltaico in isola composto da un pannello in silicio policristallino, regolatore di carica e batteria di accumulo al gel.
L’energia prodotta verrà immagazzinata nella batteria che avrà capacità di almeno 150 Ah a 20°C. L’impianto alimenterà tre utenze tutte a 12V: un punto luce con lampade led da circa 15 W; un router per l’invio delle immagini delle telecamere che verranno installate, un alimentatore 12/5V per la console di una stazione meteo.