Le porte del Parco
Il presente progetto è stato sviluppato nell'ambito del Concorso di progettazione indetto dal GAL Delta 2000, procedura conclusasi in data 11 marzo 2015.
APPROCCIO METODOLOGICO e CHIAVE DI LETTURA DEL PROGETTO
L’intervento in oggetto viene sviluppato secondo un approccio metodologico ben preciso: individuare e ‘tradurre’ in progetto tutte le analisi e le considerazioni effettuate sulle caratteristiche peculiari del territorio del Parco del Delta del Po Emiliano-Romagnolo in merito sia al tema principale, il rapporto tra la risorsa acqua e l'avifauna del Delta del fiume Po, sia alla valorizzazione di questi habitat.
La filosofia generale alla base del progetto scaturisce inoltre dalla volontà di creare una sorta di modello riproponibile ed ‘educativo-didattico’.
Il territorio del Parco del Delta, così esteso e vario, mette a sistema diverse aree umide che intercettano i flussi migratori dell'avifauna mediterranea e del centro Europa.
Come una grande barriera tesa fra punti nodali salienti, in cui gli uccelli trovano dove riposarsi, mangiare e riprodursi, così il progetto 'le Porte del Parco' potrebbe divenire, nell'interpretazione che vi proponiamo, una nuova rete che si sovrappone a quella esistente ma che ha per obiettivo altri animali: volendo usare un'immagine paradossale, ci proponiamo di creare una trappola per attuare una forma di “bracconaggio buono”, una ragnatela progettata per...catturare esseri umani.
Le nostre prede possono essere distinte in 2 macro-famiglie: i migratori intenzionali; i migratori involontari.
Con la prima si intende inquadrare un certo tipo di turismo naturalistico che sceglie consapevolmente di visitare il Delta; con la seconda si immaginano tutti quei viaggiatori che, per lavoro o per giungere in altre località turistiche, percorrono il nostro territorio senza avere una precisa consapevolezza delle sue peculiarità.
Sono due tipi di utenza molto diversi tra loro, che necessitano quindi di una risposta mirata.
I migratori intenzionali richiedono accoglienza ed orientamento, quelli involontari principalmente di stimoli per essere motivati a tornare per una visita programmata. E tornando ad una metafora venatoria, i primi necessitano di un battitore e di un cane da riporto, i secondi di un'esca.
LA STRATEGIA DI PROGETTO e LOGICA DI POSIZIONAMENTO
Le 6 macro aree in cui si è suddiviso il tema di questo progetto sono già capillarmente infrastrutturate con musei, punti di informazione, capanni di avvistamento, ecc...
Sono inoltre ben servite dalla mobilità sostenibile; sarebbe pertanto superfluo e presuntuoso pretendere di aggiungere a questo sistema ben studiato e sedimentato, ulteriori elementi aventi la stessa funzione. Bisogna quindi allargare il campo d'indagine filtrandolo con la nostra chiave di lettura: “catturare migratori umani”.
Il Parco è lambito o attraversato da grandi flussi di persone e mezzi che si muovono lungo la direttrice nord-sud, SS 309 detta via Romea, dal Veneto alle Marche, e da est ad ovest, lungo le strade SS 16, Strada Adriatica, il Raccordo A13, Superstrada Ferrara-mare, ed il Raccordo A14, dalla Lombardia al mare. Queste arterie innervano tale brano di pianura, mettendo in collegamento i centri maggiormente rilevanti per dimensione o per potere attrattivo.
Si è pertanto scelto di posizionare i nodi della nostra rete virtuale lungo queste direttrici migratorie umane, dove esse si avvicinano o attraversano i centri notevoli in prossimità dei percorsi del Parco già esistenti.
Infatti la logica secondo la quale si intende individuare i punti strategici di posizionamento delle opere è data da:
- Raggiungibilità: Si ritiene opportuno posizionare gli accessi al territorio del Parco in siti facilmente raggiungibili e/o visibili dai fruitori, presumibilmente prossimi ai centri abitati; questa scelta incarna il significato stesso di 'porta di accesso' ed è funzionale ad un suo utilizzo razionale e polivalente.
- Copertura di vuoto infrastrutturale: Nel contempo si ritiene importante ubicare gli ingressi alle aree del parco in zone sprovviste di servizi quali totem espositivi, punti informativi, ricoveri e piste ciclabili. Questa scelta è fatta nell'ottica di una implementazione dei servizi offerti e di una loro dislocazione strategica.
- Intersezione tra flussi di traffico umano (pedonale, ciclabile e motorizzato) nord-sud e flussi migratori avifauna per ricreare una sorta di confine 'permeabile' dell'area del parco: collegando questi punti strategici risulta un 'disegno' ideogrammatico che richiama il concetto di trasformabilità del progetto. Questi nuovi elementi si dovranno segnalare come veri e propri land-mark facilmente riconoscibili ma nel contempo, vista la delicatezza del contesto, non invasivi. Saranno congegnati per offrire in un'unica struttura informazioni, servizi ed esperienze; il tutto declinato secondo vari livelli di lettura. L'utente esperto potrà trovare sia un quadro d'insieme dell'offerta presente sul territorio, sia percorsi tematici di approfondimento. L'utente occasionale troverà un sunto che lo aiuti nel comprendere le potenzialità del Parco e che gli permetta di scegliere cosa potrà vivere in una successiva escursione.