Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole
La proposta progettuale presentata risponde alle richieste del bando che la Sezione Cadorina del C.A.I. di Auronzo ha pubblicato per la progettazione del nuovo bivacco alpino “Fratelli Fanton” che sarà collocato in Forcella Marmarole a quota 2.661 msl, andando a sostituire quello oggi esistente in Alta Val Baion a quota 1750 msl. La scelta di prevedere un nuovo manufatto è dovuta dalle ormai condizioni scadenti in cui versa questo bivacco, ma soprattutto per collocare questa nuova struttura dove inizialmente era prevista.
La risposta che più ha convinto è la forza che può avere l’uso dell’arketipo della tenda, simbolo per eccellenza del luogo di sosta degli escursionisti. Lo sviluppo del progetto ha portato a fare in modo che il tetto stesso possa svolgere anche funzione di parete perimetrale, consentendo di utilizzare un solo elemento che costituisca parete e copertura e che si trasforma in un cannocchiale posto a 2677 msl. al limite dello strapiombo, da cui si gode una vista sulle valli sottostanti e delle altre vette dolomitiche, Godersi il panorama in un luogo confortevole, al riparo dal vento e dalle intemperie attraverso il taglio di luce presente, o sul piccolo terrazzino previsto sul fronte dello strapiombo, rende la visione emozionante e magica.
Un solo pilastro in acciaio, rivestito con pietra locale, sostiene l’intera struttura, fissato direttamente alla roccia. Unico elemento che andrà ad intaccare il terreno, dando un senso di leggerezza e rispetto dell’ambiente. Inoltre rende il bivacco modulabile: avendo un solo punto d’appoggio si potrà adattare a qualsiasi posizione che verrà scelta per la realizzazione finale.
Sfruttando la pendenza presente, se da un lato l’ingresso principale al bivacco è praticamente allo stesso livello del terreno (ingresso estivo), dall’altro, grazie ad una scala a pioli che ne garantisce il raggiungimento, questo è posto ad una quota che consente agli sci alpinisti di poter raggiungere l’interno del bivacco anche durante l’inverno in presenza di neve.
L’opera è pensata con una tecnologia costruttiva totalmente a secco, che evita quindi periodi di asciugatura dei materiali per ottenere buone performance meccaniche. La struttura principale in acciaio sarà montata a terra, per quanto più possibile conceda il trasporto in elicottero, consentendo ai carpentieri di saldare e bullonare le varie travi in condizioni di comodità e sicurezza decisamente migliori rispetto all’alta quota.
Gruppo di progetto: Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno