La passerella nella Valle dei Templi
Mention at Premio Giovane talento dell’Architettura italiana 2016.
La passerella è concepita come un elemento scultoreo che si integra con l'incantevole contesto della Valle dei Templi di Agrigento, ed instaura con essa un dialogo che trae ispirazione dalle caratteristiche paesaggistiche e architettoniche del luogo.
La finalità principale della passerella pedonale è restituire unità al percorso del parco archeologico, diviso dall’attraversamento della strada statale 118; e consentire una fruizione sicura del parco, restituendo al visitatore la percezione di questo come elemento unico ed organico.
L’aspetto romantico delle rovine, il concetto di non-finito cui queste rimandano, le operazioni di restauro per anastilosi compiute nel corso del tempo, hanno portato ad un’immagine della Valle dei Templi caratterizzata da elementi di diverse altezze e dimensione, creando differenti moduli espressivi e formali.
Le differenti altezze delle colonne del vicino tempio di Eracle sono state trasfigurate e reinterpretate progettualmente nella passerella, in una sequenza dinamica di elementi verticali di diverse altezze, che generano una vibrazione della luce, producendo un effetto di trasparenza, di smaterializzazione, di antitettonicità.
La passerella è prevista interamente in acciaio corten, materiale caratterizzato da differenze cromatiche, opacità e mutevolezze, assimilabili ad elementi naturali come il legno, integrando il progetto col paesaggio.
La struttura è costituita da un cassone a sezione alveolare rastremata alle estremità e da protezioni laterali formate da barre di diverse altezze, disposte a distanze modulari.
L’ancoraggio della passerella è previsto mediante apparecchi di appoggio in elastomero armato, che realizzano una cerniera bi-direzione ad un’estremità e un carrello unidirezionale nell’altra. Anziché una fondazione superficiale tradizionale che richiederebbe uno scavo invasivo è stato elaborato un sistema reversibile a impatto limitato.
La resistenza allo scivolamento nei confronti delle azioni orizzontali trasmesse dalla passerella, solitamente garantita dall’affondamento della fondazione nel terreno, è ottenuta aumentando l’attrito terreno-fondazione attraverso un sistema di chiodature in roccia con barre tipo Dywidag.
La logistica connessa alla realizzazione dell’opera presuppone il contenimento delle operazioni in situ, sia in ragione del particolare contesto d’inserimento che delle interferenze con la viabilità e l’accesso. Per rispondere a questa esigenza si ricorrerà alla prefabbricazione dell’intera passerella e al successivo trasporto e posizionamento in opera, laddove saranno già stati predisposti i punti di appoggio della struttura.