"Laguna Landscape"
Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina
Gli spunti forniti dal bando, in particolare la richiesta di relazionarsi con il centro storico di Sottomarina, ma ugualmente con il Forte San Felice e il centro storico di Chioggia, hanno suggerito la creazione di un asse che possa mettere in una relazione più o meno diretta l’isola con i vari punti di vista sopra menzionati. Esso si origina da Sottomarina stessa, in particolare da quella piccola piazza affacciata sull’Isola che costituisce il cuore, il nucleo dal quale scaturisce l’intero sistema. Allo stesso tempo l’asse stesso non ha una fine, insinuandosi nella laguna con un gesto di protensione visiva verso Chioggia. L’asse, quindi, come il fulcro attorno al quale nasce il rapporto dialettico tra Sottomarina e la laguna.
La proposta progettuale elaborata opera una forte distinzione tra gli spazi dedicati alle attività ricettive in senso stretto e quelle dedicate alle attività ricreative, sportive e amministrative.
Tale impianto permette di definire quattro diversi livelli di dualità: tra spazi pubblici e privati, tra utilizzo estivo ed invernale, tra percorso centrale e periferico, e tra tipologie architettoniche.
Il concept così elaborato permette di poter essere idealmente applicato ad altri contesti morfologicamente simili, essendo basato sulla dialettica tra città e laguna, sempre presente qualsiasi sia il luogo di progetto. Contemporaneamente, il progetto assume valore singolare in quanto si basa su peculiarità del luogo di intervento, dei suoi caratteri e della sua memoria storica. Esso si configura come la riproposizione delle dinamiche urbane, morfologiche e tipologiche presenti nella storia e nel presente delle realtà di Sottomarina e Chioggia trasferite sulla piccola scala dell’Isola del Buon Castello.
Le funzioni ricreative, amministrative e sportive sono contenute in un edificio raccolto sotto una copertura continua, costituito da cinque blocchi definiti secondo un principio di stereometria, all’interno dei quali le diverse funzioni si sviluppano su due livelli. L’asse attraversa questo edifico creando una sorta di piazza coperta, una sosta che anticipa gli spazi e le funzioni interne, una cornice che inquadra il paesaggio.
Il sistema delle residenze, concepito reinterpretando la tipologia dei “casoni lagunari”, è formato da dieci volumi, ciascuno costituito da tre alloggi distribuiti su altrettanti livelli. Nello specifico in ogni blocco sono presenti due suite e una unità familiare, per un totale di venti suite e dieci unità familiari. L’organizzazione funzionale di tali blocchi è variabile e permette un alto grado di componibilità, potendo le singole unità essere disposte in maniera flessibile ai diversi livelli.
Tutta la restante area dell’isola, che costituisce la maggiore superficie dell’intervento, è lasciata a verde, solo in parte attrezzato con campi sportivi e una fascia di spiaggia dedicata alla balneazione. Il ruolo del verde è quello di creare una sorta di zona franca da poter essere vissuta liberamente. La volontà è quella di ripristinare una vegetazione spontanea con essenze arboree mediterranee tipiche dell’area.
Una torre crea la mediazione tra queste due realtà, instaurando relazioni differenti a seconda del punto di vista da cui la si osserva. Per chi arriva a piedi rappresenta l’approdo alle funzioni residenziali; per chi invece arriva in barca si manifesta come un faro. Oltre ad accogliere alcune funzioni di accoglienza e ristoro, essa si caratterizza per la sua ascesa verticale, che conduce ad uno spazio da cui contemplare interamente il paesaggio lagunare. La tipologia della torre vuole essere anche un riferimento alla storia della città, che fino a metà del 1300, vantava la presenza di due alte torri in legno, dette della Lupa e del Lion.
Il progetto si caratterizza per l’utilizzo di pochi materiali, rispondenti ad esigenze sia estetiche che tipologiche. I materiali adottati per la realizzazione delle architetture sono il calcestruzzo per le sostruzioni e il legno per il rivestimento delle funzioni, secondo quindi un principio gerarchico. L’asse pedonale si distingue invece per l’utilizzo della trachite dei Colli Euaganei, tipica nelle pavimentazioni delle calli veneziane.