L’intervento di ristrutturazione mira a convertire un micro appartamento di 28 mq. in una casa atelier per una curatrice d’arte.
Il progetto analizza una serie di necessità specifiche dell’utente cercando di ottimizzare al meglio gli spazi attraverso logiche di flessibilità e interazione. Il risultato è un ambiente efficiente, integrato, e interattivo, contraddistinto da una semplicità formale e una particolare cura per i dettagli.
Dal punto di vista planimetrico il layout risulta suddiviso in 3 ambienti principali : soggiorno, cucina e camera studio.
Il blocco centrale della cucina, identificato matericamente dall’utilizzo del legno di betulla e dal Pral, è un filtro vero e proprio tra la zona giorno e la zona notte, in grado di gestire la permeabilità tra i vari ambienti attraverso la chiusura e l’apertura di porte scorrevoli a scomparsa.
Al suo interno sono concentrate le funzioni di cucina e stoccaggio di vestiti, elettrodomestici, materiali e accessori per la pulizia della casa.
E’ possibile, a seconda delle necessità, utilizzare e attivare selettivamente i vari ambienti escludendone altri dalla vista, per integrare attività quali ‘lavorare’, ‘mangiare’, ‘dormire’, ‘esporre’.
E’ cosi’, che all’occorrenza, è possibile chiudere totalmente l’ambiente della cucina, farlo interagire con quello dello studio o del soggiorno, o rendere totalmente permeabile la casa per attivarla come ‘Atelier’, in occasione di piccoli eventi espositivi.
Semplici cavetti in acciaio tesati alle pareti, consentono infatti di appendere ogni tipo di supporto in maniera temporanea.
Sopra il blocco cucina, affacciato sullo studio, vi è un soppalco per il letto, che consente di svincolare la superficie sottostante dove è importante avere la massima flessibilità e disponibilità degli spazi per funzioni legate allo svago e al lavoro.