Sede sociale Banca di Credito Cooperativo di Buccino
Modulatore di luce
L’area di intervento, ai margini del paese, attualmente è caratterizzata da terrazzamenti, che dal sisma del 1980 ospitano dei prefabbricati in via di demolizione. L’area ricade secondo il vigente Piano Urbanistico Comunale nella zona omogenea C2, in cui sono ammesse l’edificazione di strutture pubbliche, le opere a rete nel sottosuolo, la ristrutturazione di strade e di spazi pubblici, l’apertura di nuove strade e la formazione di nuovi spazi aperti, destinati a piazze, a verde attrezzato, per lo sport e il tempo libero. Il concorso promosso dalla BCC per la realizzazione della sede di Buccino diventa un’importante occasione per la riqualificazione ambientale e urbanistica della località Raie e del territorio locale in generale, prevedendo, oltre al nuovo complesso edilizio, anche un parco con verde attrezzato.
Già in altre località italiane la BCC ha operato con interventi similari contribuendo attivamente allo sviluppo socio-economico del territorio nazionale. Al fine di rispondere alle richieste dell’Ente banditore, poste nel Documento Preliminare di Progetto e nel bando di concorso, è risultato utile un sopralluogo e un’analisi climatica dell’area.
L’intento del progetto proposto è di realizzare il primo complesso edificio/parco nel Mezzogiorno certificato LEED Italia, rispondendo completamente alle richieste di sostenibilità, efficienza e qualità indoor. Quanto suddetto ha prodotto un’idea progettuale che rappresenta un’architettura di relazioni (di spazi relazionali dinamici).
L’architettura di relazioni significa necessità di progettare organicamente i nessi spaziali e fisici, fra suolo ed edificio, fra spazi interni ed esterni, fra usi pubblici e usi privati, fra aperto e coperto, fra natura e artificio, e di fare di questi nessi il significato primario del progetto medesimo.
L’impianto architettonico è un progetto di geografia, un progetto topografico, che dialoga direttamente con i caratteri orografici e idrografici del sito; è un progetto interstiziale, di mediazione e legame fra contesti morfologici (territoriali e urbani) differenti; è un progetto di relazione fra strati imposti al piano di campagna, capace di istituire forti relazioni in sezione verticale con gli strati e i sub-strati del terreno. L’architettura proposta si fonda sulla creazione di spazi a percezione complessa e su un uso raffinato e altrettanto complesso dei materiali, della luce, delle textures, per raggiungere un senso percettivo multiplo (multisensoriale).
La logica concettuale che guida il progetto è legata alla percezione finale della sintesi architettonica, in cui spazio, luce, colore, geometria, dettaglio e materiale diventano elementi
sinergici e di definizione. Il cambiamento della disposizione di superfici che definiscono lo spazio come risultato del cambiamento della posizione dell’osservatore (la parallasse), si trasforma quando gli assi del movimento lasciano la dimensione orizzontale.
La definizione spaziale viene ordinata dagli angoli della percezione. Gli elementi verticali in facciata e gli aggetti dei corpi componenti l’edificio sono la chiave per nuove percezioni spaziali. Le esperienze in sequenza dello spazio nella parallasse, con il suo flusso luminoso, si concretizzano con l’attraversamento degli spazi, in cui la motilità e il soggetto-corpo diventano gli strumenti per misurare lo spazio architettonico.