Atelier Castello
La proposta riguarda un'ipotesi concreta di sistemazione temporanea e reversibile della piazza Castello pedonalizzata. Nessuna delle trasformazioni previste implica demolizioni o alterazioni permanenti dello stato attuale: la proposta si attua esclusivamente per aggiunta e stratificazione. Il suo carattere di reversibilità non esclude però la possibilità di una sua maggiore durata.
Si propone di estendere l'area pedonalizzata verso nord fino all'incrocio con via Lanza, in modo da ottenere una porzione urbana più significativa e compiuta.
Proposta di variante all'appalto in corso
Si ritiene che il progetto della pista ciclabile Cairoli-Sempione, come altri progetti di sistemazione stradale realizzati a Milano da diversi anni a questa parte, sia inutilmente complicato, costoso e invadente: con questi costi per chilometro, Milano non potrà mai dotarsi di una seria rete ciclabile! In molte città, da Londra a New York, si realizzano piste ciclabili con strategie molto più semplici, ordinate ed economiche.
Si propone quindi, mediante una variante in corso d'opera, di snellire e rettificare il progetto appaltato, nelle parti ancora da realizzare, eliminando molte banchine e cordolature inutili.
In questo modo si potrebbero risparmiare almeno 400mila euro.
Questa somma potrebbe essere utilmente destinata alle seguenti opere, da realizzare con una variante all'interno del'appalto già in corso:
manutenzione delle aree verdi esistenti attorno al Castello, attualmente in stato di degrado
sistemazione delle aree di accesso alla Triennale, anch'esse attualmente molto trascurate
realizzazione della parte a carico del'Amministrazione del progetto di sistemazione reversibile della piazza Castello (stimata in circa 190mila euro)
Progetto
La vastissima sede stradale attuale viene riportata ad una forma e ad una scala meno automobilistiche, più adatte al camminare e al sostare. Lo spazio viene rimodellato e scandito da una serie di grandi settori verdi di forma concava, posti sul lato interno dell'emiciclo e appoggiati sulla pavimentazione esistente: le parti di asfalto lasciate libere da queste grandi aiuole individuano una nuova passeggiata, costituita da una sequenza di spazi convessi di diversa dimensione.
Sul lato esterno dell'emiciclo, il progetto si preoccupa di ridare continuità al segno semicircolare costituito dal doppio filare di aceri, interrotto in più punti dai varchi viabilistici, ora non più necessari. In questi punti di interruzione vengono collocati alcuni piccoli padiglioni, chioschi per il ristoro e la sosta, le cui pavimentazioni leggere esterne ripristinano la continuità delle aiuole e creano spazi di sosta all'ombra degli alberi esistenti.
Nella zona centrale della piazza, sull'asse tra piazza Cairoli e la torre del Filarete, la proposta cerca principalmente di mitigare la frammentazione prodotta dalla recentissima nuova sistemazione, realizzando una pavimentazione in legno che scavalca o raccorda tra loro i diversi dislivelli esistenti tramite rampe in leggera pendenza. La pavimentazione in legno nella parte mediana si interrompe, liberando una zona di asfalto di forma pentagonale, trasformata dalla presenza di getti d'acqua in una sorta di fontana-piazza.
Realizzazione: amministrazione comunale, altre istituzioni e associazioni
Si prevede la realizzazione del progetto in due parti distinte, una a carico dell'amministrazione comunale, l'altra a cura di diverse associazioni e istituzioni attive a livello locale e nazionale.
La parte a carico del Comune riguarda le strutture di base: la realizzazione delle grandi aiuole, della pavimentazione della zona centrale, della fontana-piazza, della biglietteria del Castello, della posa delle panchine.
La parte a carico delle associazioni si divide a sua volta in due insiemi:
la piantagione e semina delle otto grandi aiuole è affidata ad altrettante istituzioni od associazioni già attive e presenti in città, che le realizzano mobilitando le proprie risorse, i propri gruppi di volontari e di tecnici. Hanno già aderito al progetto: Boscoincittà, Parco Nord, Orto Botanico di Brera, Cooperativa Cascina Biblioteca, Associazione Orticola Lombardia Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica, Fondazione Minoprio, Cooperativa Cascina Bollate
la realizzazione dei piccoli padiglioni, dei loro spazi esterni e della loro gestione, è affidata al Gruppo Cooperativo CGM, la più grande rete italiana di imprese sociali. I chioschi sarebbero dedicati alla ristorazione e alla vendita dei prodotti delle cooperative, imprese sociali, agricole e alimentari di tutta Italia. La loro stessa costruzione viene immaginata come momento di lavoro sociale e didattico, mediante laboratori di costruzione con materiali di recupero
Materiali, riuso, riciclo
Ogni parte del progetto è pensata a partire da una preoccupazione per il ciclo di vita dei materiali impiegati.
I bordi delle grandi aiuole, le rampe che le dividono e le pavimentazioni della zona centrale, sono realizzati con assi da ponte in legno di abete. Si è scelto di impiegare questa elementare componente della cantieristica perché ha un periodo di vita molto lungo. Una volta smontate, sarà comunque più conveniente riciclarle nel mercato dell'usato piuttosto che smaltirle come rifiuti.
Le lunghe file di panchine tipo Milano, dopo la dismissione, verranno reimpiegate nelle strade e nei parchi cittadini.
I chioschi e le loro pavimentazioni esterne sono realizzati con una struttura portante di tubolari da ponteggio, tamponamenti e assìti in materiali di recupero.
Per la raccolta dei materiali di recupero si ipotizza di realizzare forme di collaborazione con Amsa e con i consorzi per il riciclo dei materiali come Comieco, Corepla, Rilegno.
Crediti
per la realizzazione degli spazi verdi:
Bosco in città / Centro Forestazione Urbana, Milano
Parco Nord Milano
Orto Botanico di Brera, Milano
Cooperativa Cascina Biblioteca, Milano
Associazione Orticola Lombardia, Milano
Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica / AIAB Lombardia
Fondazione Minoprio / ITS agroalimentare, sede di Milano *
Cooperativa sociale Cascina Bollate, Milano
per la realizzazione e la gestione dei padiglioni “social food”:
Gruppo Cooperativo CGM / Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale