Abitazioni in Piazzetta Fontana
L’intervento di recupero di un isolato rappresenta un’esperienza di coraggio da parte del committente che, di fronte alle possibilità edificatorie di un mappale inizialmente caotico e apparentemente poco attrattivo, sceglie una direzione totalmente antispeculativa, ristrutturando con semplicità e costi d’intervento abbordabili gli stabili atti ad essere recuperati, demolendo e costruendo nuovi volumi dove necessario per il concetto globale. L’operazione assume un valore sociale notevole tenendo conto che tutte le abitazioni sono destinate all’affitto, principalmente a famiglie. La superficie del lotto che normalmente potrebbe ospitare un paio di case monofamiliari, ospita qui 7 abitazioni, di carattere e dimensione diversi, per un’ipotesi di vera abitazione collettiva senza divisioni tra gli spazi esterni ma con chiari ambiti di pertinenza.
Il tema di partenza architettonico è un vuoto. Questo vuoto, rialzato e staccato dalla piazza, è il giardino utilizzato prevalentemente ad orto. Il progetto dapprima riconosce le qualità di questo spazio ripulendolo dai numerosi manufatti o resti di essi che lo occupano, poi ne completa la recinzione attraverso il recupero degli edifici che si prestano ad essere adibiti ad abitazione e con la costruzione di nuovi volumi. Tutti si orientano verso il vuoto e ad esso sono subordinati. Siamo quindi di fronte ad un’occupazione del territorio opposta alla normalità degli interventi ex-novo in cui la costruzione, dovendo staccarsi dai perimetri, è costretta ad occupare il centro. Nel caso specifico la proposta è ancora più singolare dal momento che edificare al posto del giardino-orto avrebbe rappresentato la soluzione costruttivamente ed economicamente forse più facile.
Il risultato è un micro-quartiere, con abitazioni indipendenti e peculiari, ognuna con spazi propri, anche esterni, e con un grande giardino comune: un’occasione di convivenza singolare e preziosa.
Gli edifici esistenti sono stati recuperati con parsimonia e semplicità costruttiva, evidenziandone le caratteristiche spaziali, in particolare dove era possibile ottenere doppie altezze o scorci particolari.
Tra il giardino e la piazzetta si insinuano invece due nuovi volumi che adottano un nuovo linguaggio, interprete attivo del paesaggio costruito adiacente, di origine rurale e povera. Qui si utilizza il calcestruzzo a tavole grezze verticali, la costruzione in legno rivestita con liste di larice ed il muro in pietra che lega ai manufatti esistenti. La differenziazione dei materiali é precisa: il calcestruzzo fa da appoggio fino al suolo della costruzione leggera, e prepara – anche staticamente – il suo inserimento, orientando nel contempo le abitazioni verso il giardino. Un approccio ben visibile sia in pianta che in sezione. Il mantenimento del piccolo volume all’angolo della piazza, parte attiva di una delle due unità, aiuta a collocare l’intervento alla scala del contesto. Il senso di appartenenza al linguaggio e alla proporzione del nucleo è inoltre ottenuto con l’altezza differenziata dei due volumi: ridotta ed allineata ai prospetti della piazza per la prima abitazione, più alta per quella arretrata verso il giardino. L’estrema vicinanza dei corpi ricrea situazioni proprie di Ravecchia, con viste mirate e situazioni di luce radente.
Realizzazione 2005, 2007-‘08, 2010-‘11
Ing. civile Messi&Associati, Bellinzona
Ing. RVS CS Progetti, Gravesano
Impresa costruzioni Gustavo Somaini SA, Airolo
Costruzioni in legno Bissig Holzbau, Altdorf