L’ambito d’intervento inserito nel tessuto urbano a Sud del cimitero Maggiore e della via Gallarate - spartiacque con l’importante trasformazione urbana rappresentata da Cascina Merlata - rientra nel contesto del quartiere Gallaratese.
INSERIMENTO NEL CONTESTO. Il lotto d’intervento si presentava attestato alla fine di una via privata a fondo cieco ed incuneato in uno spazio intercluso tra edificazioni esistenti. Tale configurazione del lotto, la presenza di volumetrie adiacenti tanto disomogenee tra loro e la conseguente sussistenza di vincoli urbanistici (distanze, ribaltamenti, …) hanno fin da subito indirizzato la progettazione ad individuare nel nuovo manufatto edilizio un “elemento di cerniera” tra un edificato basso sui margini Est e Ovest con i fabbricati alti verso Nord oltre a suggerire la possibilità di creare uno “sbocco” fruitivo verso la via Vergiate che nel corso dei lavori si è poi fattivamente concretizzato.
ASSETTO DISTRIBUTIVO. L’impostazione distributiva dell’edificio nasce con l’articolazione di appartamenti duplex con giardino disposti lungo i bracci orizzontali dell’edificio ed identificabili come vere e proprie “Ville urbane” a schiera, con setti trasversali di separazione delle singole unità. A partire dal terzo livello fuori terra sino in copertura del volume alto si sviluppavano invece appartamenti simplex distribuiti da un nucleo scale – ascensori e percorsi condominiali; la posizione decentrata del nucleo di distribuzione ha consentito di ricavare alloggi più piccoli verso gli affacci verso Nord più ostruiti, aprendo la porzione maggiore meglio esposta (Sud-Ovest) ad appartamenti di taglio più grande.
TIPOLOGIA EDILIZIA E CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE. L’elaborazione del volume architettonico - esclusivamente a destinazione residenziale - ha così sviluppato un organismo unitario al centro del lotto d’intervento che intersecando un’edificazione bassa (2-3 livelli) alle estremità si compenetrasse in un corpo principale di 8 piani coerentemente rapportato con i condomini adiacenti a nord garantendo così assieme il miglior orientamento e la maggior profondità visiva per le nuove abitazioni. I due bracci bassi sono allineati lungo la direttrice longitudinale del lotto, rivolgendo gli affacci principali verso l’esposizione migliore, mentre il volume centrale più alto si sviluppa su un asse perpendicolare rispetto all’ edificato alto circostante. Poiché l’ingresso da strada avviene dalla via Cefalù posta sul margine Est, si è deciso di enfatizzare il percorso d’accesso pedonale mediante una grande rampa delimitata da due pareti in cemento “a vista” ad altezza variabile, che dalla strada introduce nella Hall d’ingresso del complesso concentrata in uno spazio vetrato a doppia altezza generato dalle divergenti assialità dei “corpi” costituenti il fabbricato e “passante” verso il cotile interno condominiale. Il trattamento superficiale del volume riprende un semplice rivestimento in intonaco bicolore sui toni grigi con gli sfondati caratterizzati da persianette oscuranti tono su tono.
Sui prospetti Est, Ovest e Sud rivolti verso l’edificato più basso e con la migliore esposizione solare, si sviluppano le logge e i balconi delle diverse unità immobiliari; tale presenza scandisce un ritmo compositivo pieno/vuoto caratterizzato da riquadrature a doppia altezza rivestite originariamente in legno e successivamente evolutasi per esigenze tecnico-prestazionali con telai metallici ricoperti in lamiere stirate color oro che attraverso l’efficace contrasto materico garantiscono dall’ esterno la doverosa privacy e dall’ interno la massima trasparenza visiva. Viceversa il prospetto Nord, limitato al lato fronteggiante i condomini alti, viene trattato in modo più neutro e “povero” di aperture nonché di variazioni volumetriche (pieni/vuoti), omogeneità che produce un effetto di attenuazione visiva nel rapporto volumetrico con il contesto.
La particolare evoluzione del mercato immobiliare durante lo sviluppo del progetto esecutivo e l’avvio del cantiere hanno tuttavia necessitato un ripensamento degli appartamenti duplex a favore di tagli più piccoli e su unico livello. L’impostazione strutturale ed impiantistica nel frattempo avviata hanno però sensibilmente condizionato le possibili alternative, risolte comunque reinventando il sistema distributivo dei primi due livelli: l’inserimento di un secondo corpo scala a servizio dei soli primi due piani, il prolungamento di un sistema “a ballatoio” passante anche verso l’esterno (logge) ed il ridimensionamento di alcuni spazi precedentemente condominiali hanno infatti consentito di raggiungere lo scopo nel rispetto dei vincolo urbanistici e senza compromettere quanto già realizzato in sede di cantiere.
Gli spazi esterni, oltre al percorso di accesso pedonale e l’ingresso carrabile realizzati con serramenti in struttura metallica e lamiera stirata identici al sistema di facciata, si caratterizzano per una pavimentazione in blocchetti autobloccanti che racchiudono i diversi giardini privati prima di aprirsi nel giardino condominiale sul retro che raccorda a sua volta il secondo accesso pedonale verso la via Vergiate che ha consentito di rendere direttamente accessibile dal complesso la fermata metropolitana ed il centro commerciale di Bonola.