L'esperienza romantica del "Grand Tour" consisteva nell'andare a riscoprire il carattere proprio di ogni luogo attraverso lo studio delle tradizioni e delle culture dei vari paesi.
E’ da questa idea di viaggio di scoperta della Puglia attraverso forme di cultura popolare che in generale fanno riferimento a sensibilità, sentimenti e tratti iconici tipici della cultura italiana in particolare modo del sud dell’Italia, che inizia il percorso progettuale di Andrea Marcante e Adelaide Testa di UdA Architetti per ristrutturare questo appartamento di 200 mq a ridosso della Bari vecchia.
Il celebre teorico dell'architettura svedese Christian Norberg-Schulz nel suo testo "Genius loci" affermava che: "Un luogo é uno spazio dotato di carattere distintivo". Fare quindi dell'architettura (e questo dovrebbe valere , secondo i progettisti di UdA , anche per l'architettura degli interni) significa tentare di individuare e visualizzare il Genius loci: compito dell'architetto é riportarlo negli spazi del progetto,della casa.
Non a caso percepiamo una forma di benessere quando ci troviamo ad occupare spazi con riferimenti a tempi e tradizioni passate, poichè nell'abitare ricerchiamo sempre una componente di tipo simbolico-spirituale e non solo tecnico-funzionale che ci riporti alla nostra famiglia di origine, alla storia della città dove stiamo vivendo.
Un percorso attraverso il quale riportare alla luce la stratificazione della propria storia personale, che è anche quella degli spazi nei quali abbiamo vissuto ,attraverso l'uso di materiali e forme: il legno, la terracotta , il sughero, il lino tramato e ricamato, l'uncinetto ed il punto a croce.
Ecco che allora nelle "stanze di meraviglie" di questo progetto ritroviamo i volumi dei bagni e dei vestiaire come micro-architetture ispirate formalmente all'architettura tradizionale locale; gli arredi e le porte su disegno in assette di legno fanno l'occhiolino alle vicine atmosfere rurali; la sperimentale resina tessile serigrafata con motivi a punto croce su disegno e le lampade in tessuto, così come gli stessi complementi di arredo, dal copriletto di Aura Cesari ai cuscini alle opere fotografiche con il pizzo dell'artista Silvia Giambrone, ci riportano a tradizioni tipiche del lavoro femminile quali il lavoro a maglia e l'uncinetto, ancora oggi fortemente visibili nelle "stanze aperte " della Bari vecchia che ,come diceva Calvino nelle sue Finibusterre ,"…si moltiplica all'infinito e, grazie a Dio, cresce nuova e non muore mai". Per ciò che concerne l'impianto distributivo della casa, a contrappunto della massa muraria dell'impianto originale, i progettisti intervengono attraverso un sistema aereo di profili in ferro brunito contenenti luci e sistemi di scorrimento per le porte, le cui forature ricordano passate influenze d'Oriente, oltre –funzionalmente- a ombreggiare e separare i corridoi dall'ampio salone/cucina oggetto dell'unione di tre stanze visivamente connesse dalla resina con effetto cotto.
Gli stessi oggetti antichi presenti nell'appartamento dialogano con arredi contemporanei su disegno e pezzi storici del ‘900, ma alla fine, sopra di tutto, a vegliare è il Genio (Genius) quale spirito o, più propriamente, un nume tutelare come custode benevolo delle sorti delle famiglie e degli spazi in cui abitano, felice di trovarsi a proprio agio tra le meraviglie passate e quelle contemporanee.(www.uda.it)