FOLLY. Letteralmente “follia”, nella terminologia anglosassone dell’architettura, è un edificio costruito soprattutto a scopo decorativo.
Nell’uso tradizionale dell’espressione questi edifici
non avevano altro obiettivo se non il puro ornamento,
benché dal XIX al XX secolo il termine sia stato anche riferito ad edifici di grande importanza decorativa dotati di una funzione secondaria o pratica come l’abitazione, la protezione dagli agenti atmosferici o il commercio.
L’approccio al tema di progetto si sofferma sul significato e sull’interpretazione architettonica dell’attività sociale all’interno dello spazio pubblico contemporaneo. Da qui il tentativo di interpretare la tipologia della “folly” come manufatto in grado
di realizzare un cosciente gesto di rottura capace di
innescare nuove prospettive e nuove riflessioni. Il rapporto tra inutilità e utilità viene proposto come spunto di riflessione sull’identità visiva del progetto all’interno del suo contesto.
Non può essere o l’una o l’altra cosa. Nella folly c’è una logica di autonomia e contemporaneamente una logica di servizio: su questo dualismo nasce il progetto per il nuovo Padiglione Infanzia e la ricerca di reinterpretare una tipologia classica in chiave socialmente utile.
L’allusione all’”edificio scultura”, enfatizzata dall’utilizzo radicale del colore, fa riferimento esplicito all’architettura costruttivista applicata alla ricerca del confine tra tettonica e leggerezza, realtà e percezione.