Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano
Il Centro Civico è un progetto della memoria, un rimando alla storia di Milano, una struttura che vuole interpretare il tema senza trasformarsi in ‘monumento’, un disegno essenziale che accoglie un paesaggio urbano sfaccettato. Un ricordo evocato nei pressi di una piazza simile a quelle delle capitali europee, un parco dal ‘sapore parigino’, uno sfondo di edifici moderni che proietta Milano nel III millennio e...un piccolo edificio milanese! con le sue ringhiere e con i materiali della tradizione; un pezzo di città, ‘un vecchio’ edificio urbano.
Costruire un Centro Civico significa quindi rendere uno spazio adatto a ospitare nel miglior modo possibile diversi tipi di attività che permettano l’incontro, lo scambio e la relazione tra le persone.
Elemento generatore del progetto, il Parco rappresenta lo sfondo e la matrice iniziatrice: un intreccio di percorsi pedonali che si snodano fra le diverse specie botaniche presenti, disposte a rassegna come in una vera e propria biblioteca (Biblioteca degli alberi). Un parco al servizio della città dove vivere l’esperienza educativa della botanica e del verde. Uno spazio di collegamento, una maglia di circolazione e di comunicazione alla quale si sovrappongono una serie di gruppi di alberi disposti a cerchi (Foreste circolari).
Attraverso il ruolo fondamentale di connessione tra i diversi ed eterogenei spazi che si affacciano lungo i bordi, è luogo di ricucitura urbana in un’area in continua trasformazione. Il Centro Civico vi interagisce direttamente e ne sottrae una parte ai margini; nonostante ciò, dialoga in maniera osmotica con esso, lasciandosi attraversare e ricollocando in terrazza la parte verde, destinata a orti urbani, che gli era stata ‘rubata’. Una rampa, omaggio al Carpenter Center di Le Corbusier, si innesterà a tali percorsi in modo da rendere inscindibile il nuovo centro civico al parco; un edificio che nasce nel Parco e che vi appartiene, reso unanime per prolungare la vita quotidiana degli abitanti in un rapporto di totale non subordinarietà bensì di totalità.
Il nuovo Centro Civico è un edificio che ricerca nell'integrazione con il Parco e il Quartiere Isola la propria dimensione. È un edificio concreto, al servizio del cittadino, ma allo stesso tempo rivolto a qualsiasi persona.
Trae le sue forme nella reinterpretazione della tipica casa di ringhiera milanese, luogo dove il dialogo e la condivisione erano insite negli spazi comuni quali ballatoi e cortili. Si ricrea quell'atmosfera gioviale, quel microcosmo di varie umanità, quel senso di ‘comune’ che si sta perdendo, a scapito di una ricerca ossessiva di individualità e privacy.
Un progetto che evoca il Novecento Italiano ; un palazzo che innesca un dialogo con la tradizione milanese, come quelle di Giovanni Muzio: onorandone la dimensione urbana e la capacità di generare luoghi attraverso un disegno semplice e severo producendo nel contempo un ‘immagine’ alla quale ancora oggi si riconosce un grande valore urbano. Il Centro Civico non ricerca una sintonia con le nuove costruzioni che si affacciano sull'area, ma instaura un rapporto diretto con le emergenze storiche delle città; è in quegli edifici che trae vocazione ed è alla loro atmosfera che cerca di assurgere. Vuole essere assimilato dal contesto, senza sottomettersi, respingendo allo stesso tempo il concetto di monumento a favore di una dimensione contemporanea e articolata. Si adotta così un impianto rigoroso, quasi severo, una sorta di impronta fondativa sul terreno, che rifiuta ogni gesto autoreferenziale o inutilmente ‘estroso’.