Rinnovo della zona sportiva di San Candido
Il progetto proposto è al contempo un intervento paesaggistico, urbanistico e architettonico. Costituisce cioè un progetto “territoriale”. Questo fatto implica la necessità di trasformare una porzione periferica dell’abitato di San Candido ai piedi del monte Baranci, dialogando con un paesaggio naturale di straordinaria bellezza.
Obiettivo dell’intervento è quello di operare nel contesto in modo chiaro attraverso una visione architettonica che non crei una mimesi forzata con il paesaggio ma che sottolinei al contempo l’artificialità del costruito e la straordinarietà del luogo.
Individuare le modalità per intervenire sul paesaggio alpino sta divenendo in questi anni importante motivo di ricerca e interesse all’interno del dibattito architettonico contemporaneo. L’architettura di montagna necessita di un’evoluzione estetica e costruttiva in relazione al contesto naturale e culturale nel quale si colloca, ma anche in relazione alla sostenibilità ed al rispetto ambientale.
L’uso sempre più turistico della montagna costringe a modificare il paesaggio esistente al fine, paradossalmente, di poterlo meglio conservare.
L’architettura è così chiamata a disegnare nuovi paesaggi che si confrontino con il mondo naturale e con quello della tradizione tipica delle valli alpine. Seppur i fondovalle siano già ampiamente antropizzati ogni nuovo intervento rischia comunque di deturpare un luogo imponendosi su di esso e distruggendolo irresponsabilmente.
L’ambiente montano offre dunque un campo di lavoro estremamente interessante per la progettazione architettonica, sotto diversi aspetti: l’importanza dei coni visuali e delle viste privilegiate, la presenza di limiti fisici come i pendii, la costante minaccia di condizioni climatiche avverse quali il freddo, la neve e il vento. Tutto ciò, unitamente alla forte volontà di interagire in modo virtuoso con il paesaggio circostante costituisce la base di lavoro sulla quale si sviluppa il progetto di riordino dell’area sportiva di San Candido.