Ampliamento del Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio
"Se in un bosco troviamo un tumulo lungo sei piedi e largo tre, disposto con la pala a forma di piramide, ci facciamo seri e qualcosa dice dentro di noi: qui è sepolto un uomo. Questa è architettura" A.Loos
"Se in un bosco troviamo un tumulo lungo sei piedi e largo tre, disposto con la pala a forma di piramide, ci facciamo seri e qualcosa dice dentro di noi: qui è sepolto un uomo. Questa è architettura"
A.Loos
Un monumento, un segno elementare, atemporale, riconoscibile, un' indispensabile manifestazione del nostro essere uomini, del nostro bisogno di memorie, di segni oltre il tempo.
Un monumento contro la morte e alla morte.
La traccia definisce il confronto e il collegamento tra i due attori, il cimitero della Misericordia e quello comunale. Una figura rettangolare imposta la struttura compositiva, facendosi cavità del sepolcro e coperchio della tomba. Un'asola d’ombra di 60 cm di altezza separa, da fuori, il prato dalla tomba, un'asola di luce, all’interno, separa l’invaso dal mondo. Due grandi scalinate provenienti dai due cimiteri e cinque tagli incisi nella terra realizzano l’incontro scalare tra l’uomo e il grande sepolcro, il paesaggio progressivamente si annulla e si entra dentro il monumento stesso. L’avvicinamento si realizza attraverso prospettive centrali che, dalla luce al buio, conducono a una quota di -3.20 m, dove sono collocati i loculi, gli ossari, le sei cappelle private, una cappella pubblica e un tempio crematorio. Tre fonti d’acqua e due soglie, quelle della cappella e del tempio, terminano le prospettive, tre cipressi accompagnano il lento cammino in discesa inquadrando le colline a nord. L’Architettura prende lo spazio della terra, la terra si fa Architettura.
Il grande spazio ipogeo ospita, lungo le pareti laterali, i milleottocento loculi, tutti uguali, scavati nel terreno senza alcuna gerarchia.
Una cappella quadrata, leggermente ribassata, segna una nuova soglia e rivela una croce in acciaio illuminata da un taglio di luce in alto.
Al Tempio crematorio, totalmente interrato, si accede attraversando due grandi nicchie e scendendo una scala. Nella sala del commiato, totalmente spoglia, la luce penetra dall’alto attraverso un’apertura quadrata che lascia passare la pioggia. In basso una vasca, delle stesse dimensioni, ospita il pulpito per il saluto definitivo. Tre tagli verticali sulla parete di fondo, conducono agli ambienti di servizio e ai locali per la gestione amministrativa.
La grande pietra tombale si prevede realizzata mediante una piastra nervata in calcestruzzo armato di 3.20 m di altezza e rivestita interamente in lastroni di travertino bianco montati a correre. Gruppo di progetto: NIcola Bondi, Fabiagio Salerno, Luca Sammartino, Nicola Scaramuzzi