Completamento della Certosa di S. Francesco
Il complesso della Certosa di San Francesco è un organismo edilizio articolato e stratificato, dove coesistono parti monumentali di rilevante pregio storico artistico, che si trova nel comune di Avigliana, sulla strada Provinciale che porta alla Sacra di San Michele, a circa 5 km dal monumento simbolo del Piemonte.
Il corpo principale, composto dall'edificio della chiesa ad ovest, dalla maniche intorno al chiostro aulico a sud est e dagli edifici rustici raccolti intorno al cortile nord, ha origini documentate nel XVI secolo e ha conservato, nonostante i molteplici e disattenti interventi del dopoguerra, il carattere di sobria unità propria di una Certosa francescana. Oggi la proprietà è di un fondo immobiliare d’investimento no profit, mentre la gestione dell’intero complesso è di una associazione onlus.
La finalità dell’associazione è quella di realizzare nel complesso della Certosa la sede di alcune importanti iniziative sociali e culturali. Con questi obiettivi è stato predisposto un progetto con una prima fase che ha previsto l’intervento di restauro della chiesa, il recupero del corpo storico principale e nuove strutture rispondenti alla nuova destinazione d’uso del complesso Certosa: una sala polivalente per duecento posti, un refettorio e i locali tecnici di servizio all'interno complesso.
La seconda e ultima fase, oggetto di questa pubblicazione, riguarda il progetto di completamento del complesso della Certosa di San Francesco con una serie di interventi che hanno ricostruito il sottopasso stradale tra la Certosa e il parco degli “orti”, restaurato la ex-scuola e in aderenza realizzato due edifici nuovi, adibiti alle attività dell’onlus, chiamate in fase di progetto “botteghe”.
Le opere progettate e dirette hanno tentato di mantenere invariati i valori storico artistici del complesso Certosa, nel rispetto dei caratteri e delle tipologie costruttive originarie, interpretando, quando necessario, le tracce di segni preesistenti o proponendone di nuovi in dialogo con quelli esistenti. Dunque l’intento progettuale era di non determinare una frapposizione con l’esistente, ma bensì coesistere, per forma e consistenza, ricercando armonia con l’intero complesso della Certosa, sfida assai complicata.
Da qui nasce la scelta di stare fuori dalle mura della Certosa, per questo ultimo lotto di lavori di completamento. Realizzando due nuovi volumi che si affiancano alla vecchia scuola della Borgata Mortera, in un prosieguo di continuità architettonica, ricercando nella loro forma l’archetipo dell’abitazione rurale e l’essenza formale della stessa scuola. Contestualmente è stata svolta una ricerca sui materiali che dovevano avere una provenienza legata al territorio, vedi le specie legnose di larice, per le strutture e il rivestimento interno delle botteghe e il rivestimento del sottopasso, oppure la pietra di luserna per i pavimenti esterni e il laterizio per le murature del sottopasso.
LA SCUOLA E LA PIAZZETTA PEDONALE, fuori dalla recinzione del convento di clausura, troviamo la scuola della borgata Mortera. Questo edificio era caratterizzato da due superfetazioni che nel progetto sono state abbattute per far spazio alla piazza antistante la scuola e per permettere sul lato opposto la costruzione delle “botteghe artigiane”. Attorno alla vecchia scuola è stato creata la piazzetta, completamente lastricata in pietra di luserna, al centro della quale troviamo una seduta di pietra. In prosecuzione ottica dalla seduta abbiamo il tiglio secolare con un’aiuola che lo delimita e lo protegge, attraverso una corona di metallo posta a filo del pavimento. Questo luogo ha preso una sua identità, dove spontaneamente le persone si fermano, anche solo quelle di passaggio sul percorso della via Francigena, per prendersi una breve pausa all'ombra del tiglio. A fianco delle piazzetta troviamo il portone pedonale e carraio che dà accesso al parco degli orti e al nuovo parcheggio a raso al servizio del complesso Certosa.
LE BOTTEGHE, sono due edifici nati a fianco della vecchia scuola con destinazione d’uso votata all'esposizione, ma non solo. Infatti la semplicità planimetrica e la possibilità di dividere gli spazi con pannelli mobili prelude una certa flessibilità d’utilizzo. La scuola restaurata è collegata con il nuovo ampliamento delle “botteghe artigiane”, crea un unico spazio che è divisibile all’occorrenza in vani. La caratteristica delle botteghe è l’intercalare di luoghi “protetti” a spazi “trasparenti”. La forma, sia in pianta che in sezione, ricalca la sagoma della scuola restaurata. Questa scelta è stata fatta per mantenere un legame prospettico con il volume “semplice” dell’esistente. Il collegamento tra i tre edifici è un elemento piano e trasparente che non entra in conflitto con i tre corpi principali, lasciando invece leggere il muro di recinzione retrostante, con tutta la sua complessa tessitura di pietre e mattoni. Esternamente i due elementi principali sono finiti ad intonaco, mentre gli elementi piani sono rivestiti in rame, che ossidando prenderà i colori del bosco. All'interno troviamo degli spazi completamente liberi a tutta altezza, con una zona soppalcata. In questo modo la flessibilità di utilizzo è molteplice, da spazio espositivo sino all'uso come foresteria. I pavimenti in pietra di luserna entrano all'interno (vedi il corpo di fabbrica piano di connessione) e successivamente nell'intimo dell’archetipo di capanna si trasformano in legno, per dare così la sensazione del volume puro. Nella parte retrostante troviamo il vecchio muro di recinzione, posto ad una distanza di circa un metro, che fa da sfondo alle botteghe. Questo è stato consolidato e restaurato ed evidenziato alla sua base con ciottoli. La struttura dell’edificio è composta da muratura portante esterna e travi in legno lamellare per la copertura.
IL SOTTOPASSO, costruito all'inizio del novecento, è una di quelle parti della Certosa che hanno da sempre un ruolo del tutto funzionale: un tempo permetteva alle suore di clausura di accedere al giardino degli orti senza essere viste dall'esterno. Per questo motivo il passaggio era quasi segreto ai non addetti ai lavori, confuso facilmente con il muro in mattoni del confine della proprietà. Oggi, nella sua nuova veste, è stato ampliato mantenendone la funzione di passaggio, ma con in più la possibilità di usare il suo dislivello come luogo per incontri informali. Così dal lato ingresso del nuovo parcheggio abbiamo un piccola sala di proiezione caratterizzata da una gradonata, mentre dal lato opposto, salendo verso il complesso storico della Certosa, troviamo una gradonata intervallata da una serie di cinque pianerottoli che possono, all'occasione, diventare una prosecuzione della sala ristorante. Il rifacimento del sottopasso ha mantenuto inalterato il profilo verso il lato della recinzione esistente, ampliandosi verso il lato delle botteghe sempre con muri in laterizio.
L’esterno del sottopasso è stato rivestito in mattoni faccia a vista, con giunto in colore. L’utilizzo di malte colorate ne denuncia la contemporaneità e la discontinuità temporale con il muro di recinzione storico. Al suo interno si è proseguito con lo stesso linguaggio delle botteghe, sia dal punto di vista dei rivestimenti, con tavole di legno d’abete, che per il sistema di coibentazione, che ha previsto un cappotto interno che evita i ponti termici con l’esterno. Il risultato è che la recinzione e il muro sottopasso sono sì distinguibili, ma non per questo in contrasto, anzi la lastra in vetro posta tra il vecchio e il nuovo sembra proprio voler evidenziare un differenza che poco si vede. In conclusione, il nostro ampliamento ha l’intento di rispettare tutti gli aspetti emozionali e architettonici che la Certosa di San Francesco possiede, lasciando un segno contemporaneo che speriamo possa riprodurre le stesse piacevoli percezioni dell’edificio storico.