_il pontile Bestoso nel passato
Volendo approfondire alcune note storiche sulla costruzione del Pontile occorre analizzare alcune immagini storiche e cartoline d'epoca per costatare che si è sempre trattato di un luogo iconico e rappresentativo, emergenza e landmark in tutte le sue epoche. Una prima raffigurazione del vecchio molo la troviamo in una cartolina del 1903 raffigurante il "precedente molo" con la presenza della costruzione che molto probabilmente era destinata a dogana e che costituiva accesso per una serie di pratiche da diporto (pesca carichi, scarichi, a volte con presenza di passeggeri).
In quell'edificio alla base del molo si trovava l "Ufficio di Sanità Marittima" che ebbe notevole importanza per il periodo a cavallo tra il 1800 e 1900, fino a quando il passaggio degli eserciti napoleonici prima e poi la costruzione della ferrovia, dettero un colpo di grazia all'attività marinara alassina. Accanto a questo edificio, più verso terra si trovava una ancor più modesta costruzione che apparteneva alla Guardia di Finanza o come più esattamente si diceva allora, alla Regia Dogana ed ai vari preposti, tale costruzione eretta nel 1571 e denominata "Torre dei Frignoni" e fu poi donata dalla famiglia alla città. Nel 1837 il Comune chiese al Ministero della Guerra e della Marina il permesso di prolungare la conformazione del molo per rendere la rada più sicura. L'ufficio di Dogana fu Concesso nel 1860 e al suo fianco vi era la baracca della Società di Salvamento. La vita a quei tempi si svolgeva particolarmente in altri "Spazi e luoghi" pubblici ma le notizie di avvenimenti si spargevano presto nel borgo e la gente si muoveva verso il mare come ad esempio nel caso dell'arrivo della Regina o delle navi da guerra della nostra Marina.
Nel 1904 si provvede all'abbattimento dell'ultima porta del bastione sul molo vecchio (reverdito). Fino agli albori del 1900 il molo era quindi un insieme di palafitte di ferro "scalandrun" che proseguivano per un brevissimo tratto a mare. Nel 1935 inizio la costruzione in cemento di un pontile che verrà distrutto dai tedeschi durante l'ultimo conflitto mondiale. Curate le ferite di guerra , si iniziarono a curare le ferite indotte e a ricostruire il Molo come oggi lo conosciamo. Anche il pontile intitolato a "Bestoso" fu rimesso a nuovo esso era (ed è ) un vero e proprio punto di osservazione per la città e il golfo. Il molo in seguito fu illuminato e dotato di nuove panchine , interessante vedere le forme semplici da cui prende avvio anche questo progetto di Restyling attualizzando le forma del passato.
Il molo resta ancora oggi, uno delle indiscutibili "bellezze" paesaggistiche di Alassio, in estate ed inverno, è costante meta di visita e passeggio da parte di ospiti turisti e residenti, oggi è un elemento di fruizione paesaggistica tra i più rilevanti. Da esso si vede da un lato l'orizzonte e l'immensità del mare aperto e come controcampo, giunti sulla sua sommità elemento di fruizione paesaggistica ed architettonica su tutto Alassio e sul suo "Anfiteatro di colline retrostanti". Nel Volume di T.Shivo " Alassio Itinerari Romantici a questo proposito afferma " Di là ...si può seguire un itinerario fantastico, pur stando immobili....E' l'umbilicus della città, il vero centro visivo...da quel punto si è padroni di ogni angolo della nostra terra, dalla parte del mare, da Capo Mele a ponente sino all'Isola Gallinara ed allo scoglio di Santa Croce con la Cappelletta...sulla terra l'aurelia, le ville di punta Tacquara e di Colla Micheri come un anticipo di Laigueglia e della sua austera Cattedrale. Poi via via, dopo una zonetta di verde cupo, di ulivi e di pini...Porto Salvo e le prime case di Alassio. In basso l'orlo della spiaggia, il muro verde dei Pini di Passeggiata Ciccione, poi i borghi di Barusso sino alla chiesa di Sant'Anna. In alto il poggio Brea e la macchia bianca della Puerta del Sol. L'ombelico insomma della realtà urbana di Alassio.
_il progetto di restyling
Il progetto non lascia ampi margini di approfondimento ma vuole perseguire in chiave moderna una vera e propria operazione di maquillage urbano se pure in sintonia con le scelte (cromatiche ed estetiche) già operate dalle precedenti amministrazioni lungo la passeggiata a mare. La radice del molo è già stata in passato oggetto di ripavimentazione in lastre di arenaria disposte a spina di pesce. Il tema della lastra viene riproposto in basalto sulla parte del pontile a giorno, ma poste a correre per linee trasversali, queste sono però interrotte , in asse con il pontile, da un passaggio ( che simboleggia una passerella di nave) in listoni di pietra ricostruita, riproducenti il motivo delle doghe in legno.
La colorazione è chiara intervallata da fasce scure che scandiscono il cammino verso l’orizzonte. Ai bordi della soletta del pontile le lastre di pietra sono rivoltate di 90° per realizzare un appoggio e il coronamento di base del nuovo parapetto in acciaio lucido. Il parapetto semplice e su disegno è costituito da montanti formati da doppio piatto distanziato, correnti ad inter distanza 10 cm e mancorrente superiore rientrante verso l’interno, in tubolare da 40 mm. I montanti hanno un passo di circa 120 cm ed ogni 4 vengono raddoppiati per integrare il nuovo sistema di illuminazione a led di forte impatto scenografico. Una SOLUZIONE SEMPLICE E MINIMALE che riqualifica la passeggiata a mare e crea zone di luce e ombra con una illuminazione ( a basso consumo ) e senza spreco della luce rivolta verso l’alto (illumimento della volta celeste) di forte impatto emezionale a cui forse non siamo abituati ma in linea con le nuove teorie illuminotecniche già utilizzate su altri pontili
Ho visionato la passeggiata/molo,
che dire Ineccepibile
Straordinariamente poetica nella sua essenza,
gesto pulito e musicante…
immagino quando soffia il maestrale
fischierà nelle asole luminose…
la musica di nettuno e delle sirene…
L’estetica dell’assenza
L’estetica dell’assenza che si dissolve e sfuma nel silenzio dell’orizonte.
Questo è il segno che tracciano Airaldi & Gaggero
per il pontile Bestoso ad Alassio.
Piccole mosse raffinate che disegnano la molteplicità degli sguardi…
con le tracce a terra, il corrimano, e le piantane di luce che subentrano
come strumenti musicali, regolari asciutti pali con la cruna.
Ho visitato con lo sguardo le foto ed il progetto
poi
Ho visitato il luogo
Che dire “semplice, lineare, complesso”
Ogni dove puoi ritrovare
Lì oltre immergersi nella natura
Mi son sopraggiunti a sequenza dei titoli evocativi
(vecchi romanzi) ma solo i titoli a seguire…
la forza del passato
gente di mare
Il sole a picco
Il sole bianco
L'onda dell'incrociatore
Il non tempo del mare
Staccando l'ombra da terra
I confini dell'ombra
Il minimo d’ombra
l'economia delle cose
sulla spiaggia e di là dal molo
Il prato in fondo al mare
Il mare verticale
dove tornare
BDB - Brunetto De Battè