I LIBRI DI PIETRA
Inizio e fine della biblioteca - ci ricorda Jorge Luis Borges - coincidono con la vita reale.
Quando la biblioteca è talmente estesa da aver saputo rappresentare la realtà, si conclude il proprio scopo.
Mentre si costruisce e si accresce, la biblioteca deve sempre restare attaccata alla terra, anche quando si rivolge al cielo e sembra assumere dalla terra temporanea distanza.
Nel viaggio di conoscenza della realtà il libro rappresenta il momentaneo scarto attraverso cui è possibile avvicinarsi alla vita o allontanarsene, attraverso una variazione di scala o, se si vuole, di grandezza, che della vita consente di leggere i rapporti e, quindi, la trama.
Tra le Apuane, a nord verso Pisa e le colline metallifere, verso Grosseto, ma senza poter vedere le une né le altre, Rosignano è al centro, senza esserne coinvolto nellattività industriale, di quel triangolo estrattivo che si completa nel terzo vertice costituito dalle miniere elbane.
La biblioteca di Rosignano si conforma come un ideale blocco lavorato di pietra, quasi scavato dalla terra di questo frammento di Toscana e dalla sua regionale natura estrattiva e volto ad allineare sul fronte principale di Via della Costituzione una serie di blocchi-libri di pietra che annunciano il contenuto delledificio e ne fissano la ragione per la collettività.
Nonostante la bizzarra alterata conformazione del lotto questo blocco scolpito è regolato, nella disposizione dei suoi spazi, da un ordine ancora ortogonale, teso a confermare, in ogni incisione del corpo principale, lordine centuriale della Via Appia e il sistema ortogonale della città-giardino, in cui si ricolloca come frammento numinoso.
Chi osserva la Biblioteca dalla città coglie una rarefatta cortina di libri di pietra che si lasciano attraversare aprendo verso lo spazio interno.
Chi sta allinterno osserva lo spazio verso la strada mediato dai grandi libri e ne è avvolto.
CARATTERI AMBIENTALI E ARCHITETTONICI.
I libri di pietra della nuova Biblioteca tengono insieme, idealmente, le due parti della città storicamente divise dalla ferrovia, la zona del mare e la zona a monte.
La difficoltà a collegare efficacemente queste due parti può essere vinta anche da una forte presenza simbolica, evocatrice di contenuti.
Il salto di scala che il libro consente di compiere è anche in questo forte significato di qualificazione ambientale.
Limpianto della nuova biblioteca, come già descritto, è il primo elemento ricostituivo del tessuto. Se pure nella sua dimensione di frammento il nuovo edificio si ricolloca sulla matrice dellAurelia e della città-giardino, accettando laccidente della strada ferrata senza subirlo, anzi riassorbendone lalterazione.
Lintero impianto si muove, pur con gradazioni e adattamenti, sulloriginario reticolo ortogonale: tale è la collocazione dei grandi volumi-libri di pietra in facciata verso Via della Costituzione, visibili anche, nella propria sommità interna sul grande tetto terrazzo, dalla ferrovia.
Il reimpianto e la conferma di un ordine antico attraverso il frammento (quasi un frammento scolpito o estratto) del nuovo edificio appare come lunico modo per stabilire un forte collegamento relazionale con gli altri poli della vita urbana, che peraltro ha sempre visto concentrarsi in prossimità della linea ferroviaria le principali strutture e istituzioni collettive.
La nuova fabbrica della Biblioteca, attestata in prossimità della ferrovia, allinea, attraverso il grande fronte costituito dai suo spazi-libri di pietra, le ragioni insediative tese ad affermare la volontà di non dissolvere lidentità urbana con forme gratuite, ma di voler contenere e trasmettere, attraverso larchitettura, un principio di precisa appartenenza.
La pianificazione severa indotta dalla viabilità romana e dalla città-giardino della fabbrica Solvay, trovano nuovo riscontro attraverso un fuori scala simbolico, costituito dai volumi-libri, ma disciplinato, dal punto di vista spaziale e insediativo, dalle regole e misure preesistenti.
In tal senso il nuovo monumento riequilibra il rapporto esistente tra la Piazza del Mercato e lAurelia, stabilendo un nuovo polo attrattivo portatore e generatore di misure.
La funzione del nuovo edificio quindi, oltre a ricostituire i rapporti tra le due parti della città divise dalla ferrovia, si pone come fulcro di riferimento rispetto ai luoghi significativi della trama urbana di questa sezione di città: Piazza del Mercato appunto, Piazza del Risorgimento e Piazza Repubblica.
Il sistema relazionato di percorsi e spazi pubblici che si irradia dalla nuova Biblioteca, in parte già esistente, di cui si mantiene la significativa funzione di verde attrezzato, mancava di un polo gravitazionale e può, con la nuova costruzione, garantire una riqualificazione generale del tessuto.
CARATTERI DEL PROGETTO.
Nellastratta classificazione delle biblioteche - di conservazione, di alta cultura e ricerca e, appunto, pubbliche centrali e/o di base la Biblioteca Comunale si presenza forse come la più difficile non solo per la declinazione delle sue multiformi destinazioni ma anche per lindividuazione della sua immagine.
Non essendo caratterizzata dal numero di libri o dalla loro specializzazione, ma piuttosto dalla loro capacità di coprire lintero spettro dellesistenza come dimostra la sua variegata utenza -, il suo scopo parrebbe quello di insegnare una confidenza col libro e la sua quotidiana necessità; il suo compito, di essere essa stessa didattica già nella sua costruzione.
Sono questi le motivazioni del principio fondamentale del progetto di assumere il libro come principale protagonista della costruzione: vale a dire di creare le condizioni perché sia visibile, sia come ragion dessere delledificio e della conformazione dei suoi spazi, sia anche come sua unica decorazione.
Viene di qui la particolare definizione data al problema dellarchivio parzialmente aperto al pubblico.
Larchivio, costituendo di fatto lelemento specifico della biblioteca, il suo principium individuationis, diviene partecipe ovviamente salvaguardate le sue esigenze funzionali della definizione delledificio e dei suoi spazi interni: da dato meramente funzionale e quasi sempre escluso dalla vita delledificio, si trasforma nel principio compositivo della nuova biblioteca.
Tutti gli spazi della biblioteca, interni ed esterni, hanno pertanto come riferimento, anche visivo, il nuovo archivio e la giacitura di questultimo, dettata dalla città che lo circonda, diviene il criterio della sua conformazione ed anche il suo principio gerarchico.
Perpendicolare allarchivio e in corrispondenza dellingresso, unasse architettonico - una galleria - attraversa lintera profondità della biblioteca e diviene il principio tassonomico della distribuzione di tutti gli spazi.
Simbolico luogo dunione tra le due parti di città di cui si compone Rosignano, esso è costituito da quelle funzioni che, pur appartenendo alla biblioteca, sono anche in immediato rapporto con la città: si tratta di quellambito polivalente (galleria/spazio espositivo, sala conferenze e ai cui lati saggiungono lo spazio per la proiezione audiovisivi ed il bar-ristoro) il cui compito dovrebbe essere dintegrazione con le altre attività presenti nellintorno territoriale e a cui è affidato il compito di accentuare il carattere di centro culturale della biblioteca.
Lasse architettonico divide la biblioteca in due parti, unite tra loro dallatrio di ingresso: la parte destinata agli adulti e ai ragazzi da quella destinata ai bambini.
A tale fondamentale suddivisione se ne aggiunge una secondaria, retta dai due giardini-impluvium.
Posti al centro di ognuna di ognuna delle due parti, il loro ruolo architettonico è di costituire il vero centro delle due biblioteche costituite da due indivise sale ipostile.
In diretta connessione alla luce dei due giardini mitigata e filtrata da pini marittimi i cui fusti saggiungono attraverso le grandi vetrate, quasi colonne naturali, a quelle delle sale ipostile - sono localizzate le navate dedicate alla lettura mentre quelle destinate ai libri sallontano nella penombra creata dal grande tetto.
I due giardini-impluvium hanno anche il compito funzionale di dividere le zone rumorose dalle silenziose e di individuare, quindi, la parte della biblioteca destinata allInformagiovani e a quelle funzioni della biblioteca caratterizzate da un più immediato nesso con la città e a cui sono unite tramite un ingresso secondario - e di sicurezza - che può permetterne un loro uso quasi indipendente, anche negli orari, da quello della biblioteca.
Date le caratteristiche del lotto e lobbligato isolamento delledificio, il progetto nella sistemazione esterna ne accentua i caratteri volumetrici. A tal fine i percorsi di accesso e di servizio non passano mai radenti alle sue mura esterne, così da accentuare limmagine - pisana - di edificio sorgente da un prato.
Inoltre, quasi a restituire alla città il sedime occupato dalledificio, il tetto piano viene destinato a giardino/terrazza pensile. Unito agli spazi aperti esterni da una gradonata, esterna ma inscritta nella volumetria delledificio, il giardino pensile - abitato dalle chiome dei pini marittimi dei giardini interni - può ospitare anche un possibile teatro allaperto la cui scena fissa è costituita dalla sommità delle torri-archivio allineate su Via della Costituzione.