+ Ludoteca "Padiglione Infanzia"
Piccole Case tra Grattacieli
La generosità non è certo l’aspetto più caratteristico dell’area su cui sorgerà il Padiglione Infanzia. Affondata a picco tra i più alti grattacieli del paese, confinata tra disordinate aree di parcheggio, affacciata sul retro di un grande condominio.
Il suo unico lato libero si apre tuttavia verso quello che sarà uno dei più grandi parchi cittadini, di cui l’area è di fatto un ultimo, estremo tentacolo. Per certi versi la dimostrazione tangibile di uno dei principi cardine della Biblioteca degli Alberi. Ricucire i più disparati frammenti urbani di questa porzione di Milano, allagandoli di verde pubblico.
In mezzo ai giganti di vetro, in questo scampolo di terra, sorgerà una casa per bambini.
Un edificio semplice e compatto, quasi un icona, che saprà farsi scivolare addosso il suo disordinato contesto e diventare parte integrante del parco, suo ultimo avamposto.
Saprà insediarsi con la forza e la riconoscibilità necessarie per sopravvivere nell’ambiente difficile che lo circonda ed allo stesso tempo con la calma, la gentilezza e la domesticità che gli richiedono le funzioni e gli abitanti a cui è destinato.
La compattezza dell’edificio si consolida occupando l’intera sagoma edificabile, unico modo peraltro per accogliere al piano terreno le ampie superfici funzionali previste. In questo involucro si distribuiscono tuttavia spazi interni inaspettatamente articolati, sviluppati su tre livelli fuori terra.
Case più piccole riempiono il volume interno dell’edificio, accogliendo ciascuna le principali funzioni del Padiglione. Ad ogni ambiente è dedicato così uno spazio volumetrico ampio e fortemente caratterizzato, capace di accogliere attività di gioco tradizionali, ma anche di diventare teatro per esperienze più complesse e scenografiche.
Al piano terreno ogni aula si apre con ampie pareti vetrate su uno spazio distributivo centrale di altezza contenuta, che si allarga leggermente per meglio accogliere i flussi di ragazzini, genitori ed educatori. Entrati nell’aula lo spazio cambia scala, rivelando i generosi volumi di ciascuna casa.
In questo gioco di doppie e triple altezze si distribuiscono i tre livelli del Padiglione. Al piano primo si inserisce il solo spazio di accoglienza per le famiglie, anch’esso a doppia altezza e visivamente aperto con una vetrata su una delle aule sottostanti. Il piano secondo accoglie invece gli spazi dedicati a funzioni più mirate e di supporto: uffici amministrativi, laboratorio-workshop, sala lettura.
La relazione visiva con l’ambiente esterno è elemento determinante nel disegno di ciascuna aula. Al piano terreno due fronti vetrati aprono gli spazi delle aule sul giardino, ad eccezione dello spazio relax, più riparato e protetto. Alti lucernari puntuali creano al contempo pozzi di luce e viste inusuali negli ambienti a tutta altezza. In questo modo si limitano il più possibile le aperture generiche su un paesaggio urbano poco gentile, guidando con attenzione viste e relazioni dirette. Verso il parco urbano ed il giardino.
Il disegno mirato degli spazi esterni privilegia la presenza di numerose piccole aree fortemente connotate, orti e vasche di verde curati dai ragazzini e contenuti playground pavimentati. All’ingresso un pergolato, come una ulteriore casa all’aperto, potrà ospitare feste e piccoli eventi dei bambini e delle loro famiglie, oltre ad accogliere i frequentatori del parco cittadino.
L’attenzione al disegno delle aperture di facciata, generose lungo i soli fronti Sud-Est e Sud-Ovest, si inserisce in un più ampio approccio di efficienza energetica dell’intero edificio. Da una analisi dettagliata dell’irraggiamento solare sull’area si evince come l’incombente presenza degli edifici circostanti limiti fortemente la presenza di luce diretta in tutte le stagioni, compresa quella estiva. In questo senso si ritiene di affidare all’involucro edilizio il ruolo di principale strumento per il contenimento energetico, prevedendone la realizzazione tramite una struttura a telaio in legno (preferibilmente prefabbricata), conclusa all’esterno da una facciata ventilata in pannelli di fibrocemento.
Questa tipologia di involucro, combinata con una struttura interna di massa elevata e sistemi di riscaldamento radiante in bassa temperatura, consente di ipotizzare il ricorso a sole sonde geotermiche di profondità ( 5 sonde lungo il fronte Nord-Est) come fonte energetica principale.
Questo approccio garantisce al contempo elevati standard di confort ambientale e maggior salubrità degli ambienti, eliminando fenomeni convettivi e dispersione di calore nei locali molto alti.
I limitati apporti solari rendono di fatto superflue invasive strategie di contenimento del surriscaldamento estivo degli ambienti. Non si prevedono quindi sistemi di raffrescamento meccanico, affidando il controllo climatico estivo alla ventilazione naturale tramite i camini di luce.
Non si prevedono, allo stesso modo, pannelli solari termici e/o fotovoltaici, la cui installazione risulterebbe di fatto antieconomica.