HOTEL IN SOFIA
L’hotel sorge in Tsar Osvoboditel Boulevard, una delle strade più prestigiose della città, con cui crea un attento dialogo, come d’abitudine dello studio Lazzarini Pickering Architetti, seppur nella sua forma innovativa.
Il basamento, unico elemento in pietra, è realizzato in continuità con gli edifici adiacenti. Al di sopra si sviluppa la nuova facciata caratterizzata da una superficie vetrata interrotta da una struttura reticolare metallica che disegna le finestrature fisse delle diverse stanze. A queste si alternano strette fasce rettangolari apribili per offrire la possibilità di un ricambio d’aria naturale in aggiunta al sistema di condizionamento interno.
La sperimentazione dal punto di vista formale è data dalla creazione di una seconda facciata interna mutevole, capace di cambiare configurazione in rapporto alle esigenze di chi vive l’albergo. Si delinea infatti attraverso una serie di pannelli opachi orientabili per modulare e schermare il rapporto tra spazi interni ed esterni. Questi elementi, in continuo movimento, sono di un caldo giallo dorato in omaggio alle cupole d’oro della Cattedrale Alexsander Nevsky che si riflette sulla superficie trasparente dell’edificio.
L’effetto finale offre un’immagine costantemente cangiante dell’edificio, in grado di svelarne la vita interna, grazie all’apertura e chiusura dei pannelli che mettono in movimento la facciata opaca, e alle variazioni della luce notturna affidate agli ospiti delle singole stanze.
Gli ultimi piani della costruzione si svuotano progressivamente lasciando posto alla sola struttura in metallo che abbandona la forma prismatica per trasformarsi in ziggurat. Sono dedicati alle suite, con terrazzi privati, e allo skybar.
Tratto da: Domitilla Dardi, Emilia Giorgi (a cura di), Lazzarini Pickering Architects, Quodlibet, Macerata 2014.